A2 - VL Pesaro, Nicola Egidio torna a Avellino da avversario: «Un bel ritorno alle origini»

A2 - VL Pesaro, Nicola Egidio torna a Avellino da avversario: «Un bel ritorno alle origini»

Nicola Egidio, assistente General Manager della Carpegna Prosciutto VL Pesaro, torna a casa al DelMauro domani con la squadra di coach Spiro Leka che sarà ospite nel turno infrasettimanale di A2. Un percorso quello di Egidio che l'ha portato a ricoprire oggi un ruolo importante in una piazza di prestigio, e lui stesso a Il Mattino Ed. Avellino lo racconta: 
«Tutto inizia con una collaborazione non ufficiale con la Virtus Bologna, nel senso che non ero nell'organigramma. Però ci furono le condizioni per partecipare alla costruzione del roster ed ebbi la fortuna di avere Kevin Punter come biglietto di presentazione, consigliato a Pino Sacripanti. Poi a Treviso ho ricoperto per due anni il ruolo di responsabile scouting con buoni risultati, arrivando ai play-off nel primo anno, e l'anno dopo ci fu l'arrivo di buoni giocatori come Erick Green. Poi due anni di collaborazione esterna con l'USK Praga e l'Hapoel Holon, dove feci arrivare Green, per poi diventare direttore sportivo a Scafati, un'esperienza molto formativa, con una squadra molto buona, con risultati migliori che non sono stati raggiunti per fattori esterni (fuga di Logan e dimissioni di Sacripanti per problemi personali ndr). Però penso che sia stata un'esperienza per me molto formativa. E quest'anno sono in un club molto prestigioso, in un territorio che ama il basket».

Si parla ovviamente anche della sfida di domani
«Pesaro con 10 vinte e 2 perse, ed Avellino con 9 vittorie e 3 sconfitte sono fra le cinque migliori formazioni del momento. Ma non si tratta di un caso, perché Avellino è ripartita da una certezza in panchina, con Crotti che ha vinto cinque volte la serie B, allenatore molto preparato. È stato conservato il nucleo dell'anno scorso, puntellandolo con due ottimi americani, uno di sistema come Lewis e l'altro, Earlington, che svaria di più perché ha del talento. E poi Mussini è il terzo americano, per non dimenticare Jurkatamm e Bortolin che stanno facendo una stagione importantissima. Non è tanto casuale, perché sono stati presi giocatori funzionali all'identità di gioco e stanno in un'ottima posizione di classifica dopo 23 giornate. Possono esserci passi falsi, ma la cosa importante è che il grande basket è tornato ad Avellino, al di là della denominazione. Poi c'è la grande passione del Presidente, un grande valore aggiunto. Sarà una partita equilibrata, e per me, dopo 20 anni passati sugli spalti, ritornarci da avversario è un bel ritorno alle origini».

Avellinese di 32 anni, Egidio ha anche parlato della questione delle due società presenti in città
«È importante che ci sia la pallacanestro, non le denominazioni di quartiere che contribuiscono ad alimentare divisioni inutili in una città di 60mila abitanti. L'intera provincia era stata privata di una realtà che resisteva dal 1948, ed ora che è tornata da alti livelli, grazie anche ad un duo allenatore-dirigente competente, non capisco perché dobbiamo ancora stare dietro alla denominazione. È più importante avere il basket ad alto livello».