A2 - Nardò, Mecacci: "Ripresa scadente, ora mi aspetto una reazione"
25 palle perse sono la spiegazione più immediata ed efficace della prova di HDL Nardò Basket contro Wegreenit Milano. Senza voler spulciare oltre nelle statistiche, questo dato rende l'idea dell'atteggiamento molle con cui i granata hanno interpretato il match con Urania, almeno nella seconda parte, quando l'equilibrio tra le due squadre ha lasciato velocemente posto al dominio milanese. Coach Matteo Mecacci, alla sua prima panchina con il Toro, non ha mancato di sottolinearlo nel dopo partita all'Allianz-Cloud. "È stata una partita - ha detto - in cui avevo chiesto attenzione sulle palle perse e direi che non ci siamo riusciti. Non ricordo una squadra di A2 che abbia mai perso 25 palloni in una partita. Che sono evidentemente "figli" di qualcosa".
Calato nel mondo granata da pochissimi giorni, il nuovo condottiero ha già chiarissimi i difetti di questa squadra. "Io sono arrivato da pochi giorni - ha aggiunto - ho fatto tre allenamenti, so che ci sono delle problematiche da risolvere, ma quello che proprio mi dà fastidio, l'ho già detto alla squadra, sono le facce dei secondi due quarti, quando siamo andati sotto prima di 10 e poi quando si è aperta la valanga di -30 credo. Questo per una squadra che si deve salvare è inammissibile, mi aspetto da subito una reazione in allenamento e la presa di coscienza che quando le cose non vanno si cerca di continuare a giocare a pallacanestro, invece di disunirsi e giocare ognuno per conto suo".
Disunirsi, perdere il filo, sbracare in difesa non appena gli altri mettono la quinta, insomma cose viste e riviste quest'anno in una squadra che non riesce ad andare oltre (prima di tutto) i suoi limiti temperamentali. Mecacci, in verità, aveva individuato il problema ancor prima di scendere in campo sul parquet milanese, sul quale HDL si è presentata con il piglio giusto, giocando più che discretamente nei primi due quarti e dimostrando di aver assimilato in fretta le prime novità del nuovo corso: Zugno titolare in regia, più palloni nelle mani di Stewart jr., più responsabilità e minuti a Ebeling. "Ovviamente, complimenti a Milano - dice ancora Mecacci - sapevamo che era una partita difficile e che si incontravano due squadre "opposte", una con grandi certezze, che sta facendo un campionato molto brillante e che al primo momento un po' negativo della stagione ha risposto in maniera convincente, e una squadra invece piena di incertezze, che deve lavorare e lavorare tanto. Onestamente, oggi temevo quello che è successo. Nei primi due quarti in attacco abbiamo giocato una buona pallacanestro, veloce e produttiva, aiutati dalle percentuali da tre punti. Sino all'intervallo abbiamo tirato con il 66% da tre e non poteva durare, Milano ha tirato con il 66% da due e ha poi continuato".
A Milano, anche a Milano, non è mancata una piccola rappresentanza di tifosi granata. Che Mecacci ha notato. "Una cosa che ritengo doverosa, cioè un abbraccio ai nostri tifosi che erano presenti qui in una trasferta lontana, peraltro nel weekend pre-natalizio. Onore a loro anche perché la nostra prestazione nei secondi due quarti è stata di qualità molto scadente. Detto questo, stasera è stato il primo passo di un nuovo percorso, sapevamo che era difficile, siamo durati due quarti, adesso ci rimettiamo sotto e pensiamo a fare le nostre cose". Adesso una settimana di lavoro piena, con il Natale in mezzo. Mecacci dovrà aggiungere nuovi temi della sua "dottrina" e possibilmente tirare fuori l'orgoglio di questi ragazzi, che sbandano puntualmente alle prime difficoltà. Il prossimo avversario è Forlì, altro test severo, ma non è tempo di guardare in faccia nessuno.