Olimpia Milano, Gamba: «Così si affrontano le emergenze»
Silenzi, mezze ammissioni, crude affermazioni: a singhiozzo la pessima comunicazione in casa Olimpia Milano fa emergere che c'è un grosso problema di infortuni, forse più consistente rispetto alle altre società di EuroLeague che pure non scherzano a riguardo. Sandro Gamba se ne rende partecipe nel suo consueto tributo settimanale alla pallacanestro sulle colonne dell'edizione milanese de La Repubblica, e si rivolge così, affettuosamente, a Ettore Messina. Il suo intervento.
"Mi è capitato in passato di dover fare a meno di diversi uomini chiave ed arrangiarmi in partite importanti. Parlo dei tempi in cui allenavo a Varese e assenze come quelle di Meneghin (insostituibile!), Bisson o Ossola mi costringevano a rivedere i piani. Altri tempi, certo, e altri organici, ma le emergenze per i coach si somigliano tutte. E in questi casi ci si inventa qualcosa, o almeno si prova: è chiaro che contro lunghi come quelli dell'Efes, questa sera in EuroLeague, l'Olimpia è condannata a subirne il peso, però può provare a sfruttare altre armi. Giocare con quattro esterni, esasperare i ritmi magari con la pressione a metà campo in difesa, poi abbassarli di colpo per non 'cuocere' la squadra e ricorrere a qualche zona mista per mischiare le carte tatticamente. Sono soluzioni estemporanee, mi rendo conto, ma la situazione dell'infermeria è quella che è, e bisogna provare a reagire. Soprattutto col carattere: i giocatori 'superstiti' hanno un'opportunità da sfruttare, e magari meno concorrenza interna significa giocare più liberi, sapere di non dover finire in panchina al primo errore. Spero anche che in un momento così difficile possa aumentare il contributo degli italiani dell'Armani, a cominciare da quello di Stefano Tonut: bravissimo ragazzo, giocatore disciplinato, difensore, buon fisico, tutto quello che volete. Ma gli manca la pennellata in attacco, la serata di ispirazione realizzativa che in questo momento serve. I mezzi li ha."