Australia - NBA connection: papà Tatum coach di Illawarra, Dwight Howard in arrivo?
(di Davide Colotti). "Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: "Guai a voi, anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo:
i' vegno per menarvi a l'altra riva
ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo."
In principio fu Caronte, nocchiero infernale di dantesca memoria e non solo.
Compito ingrato quanto frequente negli sport di squadra, quello del traghettatore: subentrare in corsa e portare la nave in salvo tra le acque tempestose della classifica che piange.
La NBL australiana si è data la 'mission' di apparire al mondo come la sorellina prediletta della NBA: di qui ecco le Next Stars e i social NBL presi d'assalto dagli USA nell'annata pre-draft di LaMelo Ball, le amichevoli negli States a stagione in corso, John Wall e Z-Bo Randolph tra gli azionisti dei SEM Phoenix, Scottie Pippen ambasciatore del brand. E ora le voci su Dwight Howard, avvistato recentemente in Australia. Come riporta l'insider locale Olgun Uluc, ci sarebbero stati contatti tra il classe 1985 e i vertici della NBL durante il suo soggiorno sul continente. Le possibilità di vedere l'ex Magic e Lakers sui parquet oceaniani in questa stagione non sarebbero alte, ma la federazione vuole darsi come obiettivo proprio quello di attrarre vecchie glorie in cerca della vetrina giusta per rientrare in NBA.
In un simile contesto, che ha portato il prodotto NBL a vette commerciali mai toccate prima sacrificandone magari un po' l'autenticità, nel momento in cui salta la prima panchina stagionale potrebbe mai il campionato australiano accogliere una vecchia volpe della zona bulgara? Un navigato santone della panchina esperto in sopravvivenza? Un normalizzatore fautore del basket pane-e-salame? Chiaramente no: scatta l'esonero di Jacob Jackomas degli Illawarra Hawks, ultimissimi da due stagioni con il mesto record di 5 vittorie e 32 sconfitte complessive, ed ecco che al timone si insedia Justin Tatum, papà di Jayson, stella dei Celtics. Nella stessa squadra che fu di LaMelo, altra stella che di dinamiche father&son se ne intende. E l'America ne parla, la NBA mantiene viva l'attenzione verso la sua sorellina.
Doveva essere una soluzione ad interim di qualche giorno, ma pronti via: vittoria. Gli Hawks sgambettano i New Zealand Breakers in trasferta, cresce la fiducia e l'interregno di Tatum senior si dilata in possibile conferma per la stagione, e solo una stoppata a fil di sirena non regala la seconda gioia consecutiva a Illawarra, sconfitta 78-77 a Brisbane in quella che è appena la terza gara sulle 63 stagionali senza che almeno una squadra NBL tocchi gli 80 punti.
Justin Tatum, giovane "papà d'arte" classe 1979, è alla prima esperienza senior su una panchina pro dopo una breve parentesi da giocatore nel campionato olandese e tanti anni ricchi di successi da coach nelle high school. La sua abilità di forgiatore di talenti gli aveva fatto guadagnare la nomina a "North American scout and special advisor to basketball operations" con gli Illawarra Hawks, prima di essere elevato ad assistente allenatore.
La 'NBA connection' in Australia ha un ambasciatore speciale: Bryce Cotton. Ex Utah, Phoenix e Memphis, il folletto di Tucson, visto brevemente a Brescia, ha trovato la sua America in Australia ed è alla settima stagione a Perth, con cui ha fatto incetta di titoli individuali e di squadra. Cittadino australiano per matrimonio, Cotton da anni attende l'eleggibilità per la nazionale scontrandosi con la burocrazia locale. Sul parquet è invece un ottimo momento per Cotton e i suoi Wildcats: 6 vittorie consecutive e prestazioni da 29, 24, 37, 25, 25 e 41 punti per quello che è considerato il miglior 'import' di sempre in NBL.
Classifica NBL dopo il Round 9: Melbourne 10/3, Tasmania e Perth 8/5, Sydney 7/5, SEM 7/6, Brisbane 7/7, Cairns 5/7, New Zealand 4/8, Adelaide 4/9, Illawarra 3/8.
(Davide Colotti)