A2 - Per Brindisi tre vittorie consecutive per la prima volta in due anni

03.02.2025 12:55 di  Michele Longo  Twitter:    vedi letture
A2 - Per Brindisi tre vittorie consecutive per la prima volta in due anni
© foto di Valtur Brindisi

Era il 5 febbraio del 2023. Brindisi, allora in serie A, espugnava il Taliercio di Venezia ed era alla terza vittoria consecutiva dopo quelle interne contro Virtus Bologna e Reggio Emilia. Da allora sono passati praticamente due anni e un tale evento non si era più riproposto, almeno fino alla partita di ieri di Orzinuovi. Riavvolgiamo il nastro ai momenti successivi alla partita contro Avellino, persa male e giocata forse peggio. Uno dei punti più bassi della stagione, non tanto per il risultato, quando per l’atteggiamento indifferente, privo di energia e di voglia di sporcarsi le mani, con Allen che non si presenta alla ripresa degli allenamenti cercando di forzare al cessione e con città e tifoseria sull’orlo di una crisi di nervi. Di fronte un calendario terribile, due trasferte difficilissime in casa della capolista Udine e a Orzinuovi e due partite in casa altrettanto difficili contro Rimini e Fortitudo. In questo contesto assurdo e inimmaginabile a inizio stagione, Brindisi è risorta e ha piazzato tre vittorie consecutive per la prima volte negli ultimi due anni. La partita di Orzinuovi aveva tutte le red flag possibili e immaginabili: il ritorno in panchina di Franco Ciani, l’assenza di Jazz Johnson, le sette sconfitte consecutive e la posizione di classifica che inizia a farsi complicata. Insomma, era chiaro che la partita presentava molte difficoltà e il campo non ha fatto altro che confermare questa ipotesi. 

LA PARTITA - Brindisi non ha iniziato benissimo, un po’ sottotono e senza riuscire a prendere bene le misure agli avversari. Tutto abbastanza prevedibile dato il cambio di allenatore e il nuovo assetto dovuto all’assenza di Johnson. Al contrario Orzinuovi ha iniziato la partita con grande intensità, puntando molto sul ritmo e sui continui ribaltamenti sul lato debole che hanno trovato tiratori da tre con la mano calda (7/8 da tre all’inizio del secondo quarto, poi 8/15 alla fine del primo tempo). Brindisi si è trovata in difficoltà nelle penetrazioni degli esterni bresciani, abilissimi sempre a leggere il raddoppio e trovare compagni liberi dall’arco sugli scarichi. Non è stato infatti inusuale nel primo quarto, vedere la difesa brindisina collassare nel pitturato e trovarsi poi in ritardo nei close out, regalando triple aperte. La situazione è poi cambiata seguendo tre direttive principali: aggressione sul portatore di palla per evitare di subire penetrazioni nei primi secondi, cambi difensivi negli ultimi 8 secondi dell’azione e chiusura delle linee di passaggio. Questi accorgimenti hanno fatto in modo di ridurre lo svantaggio iniziale e fare in modo che Orzinuovi non scappasse via. Ciò che però ha maggiormente sorpreso è stata la capacità di leggere la partita da parte di Brindisi, altra cosa che sembrava inimmaginabile fino a qualche settimana fa. Il metro arbitrale ha permesso a entrambe le squadre le classiche “mani addosso” e Brindisi è stata bravissima a calarsi nella battaglia e capire che questa partita si poteva vincere solo lottando più dell’avversario su ogni pallone. Poi negli ultimi attimi di gioco, quando il fisico conta fino a un certo punto è stato giusto ad affidarsi alla classe del leader. Così la differenza l’hanno fatta i due americani. Da una parte Brindisi ha letteralmente chiuso qualsiasi rifornimento a Williams, preferendo lasciare che i tiri decisivi fossero presi da Bogliardi, Bertini e Moretti; dall’altra ha sviluppato l’azione in modo che Ogden potesse avere un accoppiamento favorevole. Un esempio? L’azione decisiva, sul 73-76, con la palla che gira a dovere con l’unico obiettivo di liberare il quarto di campo per fare in modo che Ogden, accoppiato con Bertini, potesse prendersi un tiro difficile per l’ottima difesa avversaria, ma con una chiara visione del canestro grazie alla differenza di statura. Brindisi ha vinto in trasferta contro una squadra che ha tirato con il 52% da tre punti, al di là della prestazione è questo il dato che dovrebbe far più sorridere. 

LA SQUADRA SEGUE IL COACH - Dopo le due vittorie contro Udine e Rimini, basate sulla gestione del ritmo e sulla transizione, ieri è andata in scena una partita di sacrificio, difesa e lotta, che ha portato al medesimo risultato. Bucchi non può che essere felice dato che questo tipo di partita lo rappresenta molto più come allenatore, capace di infondere certi valori ai ragazzi che allena. Non solo, la gestione dei time out è stata eccellente, così come la risposta della squadra: 6-0 di parziale dopo un time out chiamato nel primo quarto, 8-0 nel secondo quarto e il 17-4 che ha deciso la partita nell’ultimo quarto. È questo il particolare che deve rendere felice il pubblico brindisino, ovvero quello di avere una squadra che segue la sua guida al 100%. Altro dato importante che ha fatto gongolare Bucchi in sala stampa sono i 20 assist e le 13 palle recuperate. Le statistiche non mentono mai, Brindisi ha giocato bene come contro Udine e Rimini, la differenza è che questa volta ha avuto di fronte una squadra che ha giocato oltre i suoi limiti e che se avesse vinto non avrebbe di certo rubato nulla. Infine le letture. La partita è stata decisa da chi aveva un vantaggio fisico nei confronti dei diretti marcatori. Calzavara è tornato dominate con una prestazione totale fatta da 19 punti (5/7 da tre) 5 assist, 7 rimbalzi e 32 di valutazione, sfruttando la differenza di stazza e altezza con Bossi, mentre Ogden è stato messo in condizione di sfruttare il suo fisico e la sua classe nel finale di partita, prima con una penetrazione di pura potenza (con fallo e libero aggiuntivo), poi con il tiro dall’angolo in allontanamento. Infine, Bucchi ha avuto la capacità di capire che Brown era andato un po’ fuori in giri ed era in difficoltà contro la difesa mani addosso di Orzinuovi, così ha scelto di giocare gli ultimi minuti con il doppio play Laquintana/Calzavara; decisione vincente. 

ALTRO GIRO ALTRA CORSA - Neanche il tempo di rifiatare e per Brindisi ci sarà la partita più difficile di questo filotto, quella contro la Fortitudo che ha appena agganciato Cantù in classifica e viene da 7 vittorie consecutive, nove nelle ultime dieci. La Fortitudo è una squadra rognosa, dalla difesa arcigna e contro cui Brindisi si accoppia malissimo. Lo strapotere fisico dei loro esterni metterà sicuramente in difficoltà i nostri. Per vincere bisognerà evitare di giocare di fronte a una difesa schierata che possa dominare nei match up favorevoli. La chiave sarà probabilmente la ricerca continua della transizione per cercare accoppiamenti migliori e soprattutto sfiancare i loro esterni che sono si molto fisici, ma anche non proprio giovanissimi. Insomma la gestione del ritmo sarà fondamentale e chi riuscirà nel suo intento probabilmente porterà a casa i due punti. Inoltre c’è da valutare le condizioni di De Vico che continua ad avere problemi al ginocchio e fatica a reggere tre partite settimanali. Come confermato da Bucchi va dosato, motivo per cui ieri nel secondo tempo si è visto poco, e c’è da vedere come recupererà per domenica. Brindisi però adesso è in fiducia, ha trovato la sua identità, ma soprattutto ha dimostrato di saper interpretare le partite. Qualsiasi cosa di buono dovesse arrivare nel proseguo del campionato, passerà senza dubbio da questi importantissimi fattori.