Saliou Niang e la sua crescita: "La Dolomiti Energia Trentino è una società perfetta

Saliou Niang ha parlato del sua annata eccellente sia a livello personale, culminata con il recente debutto in Nazionale contro l’Ungheria, che a livello di club, con la conquista della prima Coppa Italia della Dolomiti Energia Trentino, sulle pagine del sito della FIP.
Debutto sofferto. “Quando mi hanno chiamato a novembre, me lo aspettavo. Ero molto carico e felice. Poi è arrivato quell’infortunio. All’inizio mi avevano detto che sarei riuscito a recuperare, e poi si è scoperto che non era così. Il debutto è stato un giorno che ho sempre sognato. Sinceramente volevo dare un contributo più grande alla squadra, ma allo stesso tempo era una prima volta. Forse mi son fatto un po’ prendere dall’emozione. Sono dispiaciuto per la sconfitta, ma esordire e vestire la maglia azzurra è comunque bellissimo. Ho cercato di capire cosa servisse per dare una mano alla squadra, a maggior ragione con persone con cui non avevo mai giocato. È stata un’esperienza che mi aiuterà più avanti”.
Niang viene da una Frecciarossa Final Eight 2025 magica, coronata dal titolo e dal premio di Best ITA Fastweb. “Non mi aspettavo molto di fare così bene, sinceramente. Ma alla fine sono partite secche: se non dai il massimo non va bene. In partite del genere devi solo dare il massimo perché, se sbagli, torni a casa. Rischi solo di avere dei rimpianti, e non è bello. Quello che voglio è arrivare alla fine della mia carriera senza rimpianti: lo dico sempre. Vorrei dare il mio massimo per poi guardarmi indietro ed essere consapevole di aver dato il massimo. Ho giocato in Serie C? Bene. Ho giocato in Serie A? Bene. Ho debuttato in Nazionale? Bene. Sogno di giocare in NBA, ma se non dovessi arrivarci e raggiungere “solo” l’altro sogno, che è giocare in EuroLega, senza avere rimpianti andrà bene ugualmente”.
Sicuramente il gioco di Trento esalta le sue qualità. “Giochiamo un basket che penso sia perfetto per me, perché sono uno a cui piace correre, muoviamo bene la palla: è un tipo di pallacanestro veloce, che mi sta aiutando molto. [A Torino] mi sono ritrovato anche a fare un ruolo che non ho fatto sempre. Ma è andata bene, e mi sono trovato benissimo soprattutto con Quinn Ellis. Trento è una società perfetta, dove il rapporto umano viene sempre prima del lavoro, della pallacanestro. Tutti sono sul pezzo e molti sono nati qui. Quest’anno abbiamo fatto molti sold-out, visti i risultati del girone d’andata: se faccio un giro in centro, è probabile che qualche tifoso mi riconosca e ci si fermi a chiacchierare. È una città piccola ma che ama il basket e lo segue molto”.