Lamonica terminator: nell'era Petrucci niente arbitri alle Olimpiadi di Parigi

Lamonica terminator: nell'era Petrucci niente arbitri alle Olimpiadi di Parigi
© foto di Canu/Ciamillo

"Tra le tante notizie amare che testimoniano del livello (scadente) del movimento cestistico italiano, c’è anche questa: nessun arbitro italiano di basket parteciperà all’Olimpiade." Lo scrive stamani Michele Spiezia in un lungo e dettagliato report sul blog storiesport.it sulla crisi arbitrale in casa FIP che tocca così una nuova punta verso il basso. Diffidenti come siamo delle fake news che possono urtare la sensibilità del presidente federale Petrucci e del commissioner Lamonica siamo andati a controllare, ed è tutto vero

A marzo ci era stato raccontato che dei 40 arbitri selezionati avrebbe fatto parte Manuel Mazzoni, ma non ha passato il taglio finale dei 30 che saranno in campo a Parigi. Carl Jungebrand, responsabile dell'arbitraggio della FIBA, ha dichiarato: "Il nostro lavoro è garantire che i migliori giocatori di tutto il mondo possano mostrare le loro abilità mantenendo la natura dinamica del nostro sport. Miriamo continuamente a introdurre nuovi elementi che riteniamo possano migliorare significativamente l'arbitraggio in campo ed è per questo che la FIBA ha istituito il programma pre-gara per gli arbitri come nuovo standard un anno fa. Questo gruppo di arbitri ha lavorato diligentemente all'interno di questo programma sulla Road to Paris e i preparativi finali per i tornei del 2024 si svolgeranno in un Pre-Competition Camp di persona, che si terrà a Bruxelles poco prima del tip-off."

Una bocciatura completa di Lamonica e dell'AIAP su tutta la linea. Eppure appena tre anni orsono, Mazzoni aveva diretto una semifinale maschile e la finale femminile. Secondo Spiezia ci sarebbero alcuni fattori alla base della vicenda: 1) lo scarso peso politico dell’Italia targata Petrucci in ambito Fiba; 2) la guerra dichiarata da Luigi Lamonica che si era insediato al comando del Cia cannoneggiando contro il capo mondiale degli arbitri, il suo ex amico Carl Jungebrand; 3) l'estromissione dai quadri dirigenziali dell' AIAP delle figure di collegamento tra l'Italia e la FIBA. Un autogol completo realizzato dalla coppia Petrucci-Lamonica più interessati a fare campagna elettorale pro domo sua (come avrebbe detto Cicerone) che a pensare al bene della pallacanestro italiana, e tutti e due solo per la poltrona.  

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Michele Spiezia, giornalista del quotidiano “La Stampa”, già redattore e inviato del quotidiano La Città di Salerno, per il gruppo Finegil-L’Espresso, ha pubblicato un libro dal titolo “Di oro di fango e di piombo” edito da Coltura Edizioni. Spiezia ci conduce in un personale viaggio nel tempo dal 1969 al 1968: trent’anni di storia che “avanzano in una narrazione fino ad un salto nel passato”. È un racconto travolgente, incalzante, costruito quasi al ritmo di una telecronaca sportiva, coinvolgendo il lettore in un "paradossale viaggio nel tempo", dalle profondità del 1969, anno della strage di Piazza Fontana, fino al 1998 (Gelli, D'Alema, il doping di Conconi) per tornare in chiusura al 1968, al "Salto di Fosbury" e "all’alba della Terra", come l'eterno ritorno di una Storia che è e resterà il nostro Presente. Un viaggio trainato dal filo conduttore della centralità della Memoria e del ruolo cruciale degli eventi sportivi (spesso sterilizzati come "puro intrattenimento"), i quali possono diventare specchio dei nostri tempi, passati presenti e futuri. L'opera è disponibile da lunedì 3 giugno 2024 su tutte le principali piattaforme online e ordinabile in tutte le librerie d'Italia