NBA - Golden State, l'incredibile espulsione di Steph Curry contro i Grizzlies
Ha davvero dell'incredibile l'espulsione di Steph Curry di ieri sera a 75" dalla fine del confrontro tra Warriors e Grizzlies, ma a termini regolamentari è apparsa subito ineccepibile.
Dopo un precipitoso tiro di Jordan Poole da 9 metri seguito a un rimbalzo offensivo, con i Warriors sul +3 e meno di 90 secondi da giocare, Stephen Curry è così frustrato dalla scelta scellerata del compagno da lanciare il suo paradenti in direzione della prima fila mentre torna in difesa.
L'arbitro ha poi applicato le regole alla lettera. Espulsione diretta! Questa decisione arbitrale avrebbe dato la miccia a pesanti discussioni nel post partita con una eventuale sconfitta di Golden State.
La domanda è semplice: davvero gli arbitri dovrebbero applicare le regole alla lettera negli ultimissimi minuti e privare i tifosi di un finale allettante della partita mandando una superstar negli spogliatoi?
Per ironia della storia, la causa di tutto ciò, Jordan Poole, ha poi rimediato con un lay-up a un secondo dalla sirena su rimessa in attacco da fondo campo di Klay Thompson, per regalare la vittoria a Golden State.