Fortitudo Bologna, Attilio Caja sulla carente condizione fisica, Vencato e le voci su Candi
Il coach della Fortitudo Bologna Attilio Caja è stato intervistato da Alberto Bortolotti su Basket on-ER. Di seguito un estratto, si parte dal commento sulla brutta sconfitta in casa della VL Pesaro: "Io ho fatto sei conferenze stampa, alla fine di ognuna sono stato sempre molto onesto dicendo che non siamo in una buona condizione fisica. E che quando siamo riusciti a vincere ho fatto i complimenti ai ragazzi perché sono riusciti a portare a casa una vittoria in un momento in cui si arriva alla domenica senza riuscire a smaltire il lavoro fatto in settimana. Con lo staff cerco di stare sempre molto attento, avendo paura di questo, ma nonostante faccia allenamenti con il bilancino per non sovraccaricare, si arriva in certe partite dove non si è con le batterie piene, ma anzi sono un po' scariche. L'infortunio di Gabriel non è una scusante, ma è il nostro terminale principale. Tutta la settimana non si è allenato. Non mi piace fare il bollettino di quelli che dicono "abbiamo fatto la settimana dura, complicata". Non lo dico mai perché non voglio scuse non per me, ma per eventuali giocatori fragili che possano usarlo come alibi. Non ci devono essere scusanti. Gabriel si è messo a disposizione ma non era nelle condizioni di giocatore. E anche qualche altro giocatore non era stato bene. Ma detto questo, sicuramente dovevamo e potevamo fare meglio. Dove non arrivi con il fisico e le gambe devi arrivare con la testa e il carattere. Ai giocatori faccio sempre l'esempio ai miei giocatori. Il maratoneta che fa i 42km ai 2:30 al km, e un giocatore di basket non riesce neanche a fare il primo km a 2:30, quando entra allo Stadio Olimpico riesce a fare lo sprint. Negli ultimi 300 metri fa lo sprint. Dopo 42km, a 2:30 al km, lo sprint lo fai solo di cuore e di carattere. Quando sei stanco di gambe devi tirare fuori questo. Con Pesaro è mancato un po' questo ed è quello che mi dispiace di più".
Il mercato, le voci su Leonardo Candi e la firma di Vencato. "Ringrazio la società per questa seconda aggiunta dopo Menalo. La società è stata molto attiva, presente. Confesso che di Leonardo Candi ho letto solo sul giornale. Nessuno me ne ha parlato. Io l'ho allenato un anno e mezzo a Reggio Emilia, è un ottimo giocatore di grandi ambizioni, ha dimostrato di valere la Serie A. Con me a Reggio, ma anche a Tortona l'anno scorso. Onestamente non capisco perché debba scendere in A2 visto che ha dimostrato di meritarsi la Serie A. In virtù di questo, non ci è stato proposto. Andando sulle cose concrete, Vencato è un giocatore che da avversario mi è piaciuto. L'ho seguito, ha fatto bene, ha buone caratteristiche soprattutto fisiche, è un giocatore di livello, temperamento, di agonismo, di quelli che conoscono al gioco e che piacciono a me. Ha fatto due allenamenti, è ingiudicabile dalla partita contro la VL. Alla fine è sempre bello dire che "si vince e si perde insieme". Quando si vince, chi ne ha fatti 30 ha più merito di chi fa virgola. Lo stesso quando si perde: a Pesaro Aradori e Freeman non hanno perso. Altri hanno performato sicuramente meno. Tornando a Vencato, è un complemento del “Fante”, entrambi hanno taglie fisiche importanti e possono giocare assieme, sfruttando i mismatch sotto canestro. Loro due e Gherardo Sabatini sono ottimi assistmen".
Tiro da tre per risalire, i pochi liberi, il recupero di Aradori. “Sono sempre un “difensivista”, nel senso che il tuo miglior tiratore può “mollarti”, un giorno, e la retroguardia no. Nei play-off passati noi abbiamo subito 60 punti di media. Il bilanciamento tra dentro e fuori in attacco è, per me, fondamentale. I liberi? Dobbiamo giocare più vicino a canestro, non è la pallavolo. I contatti sono la base del basket. Aradori? Beh, anche Cusin è importante. Va atteso, come Pietro. Gabriel va recuperato, sono due settimane che patisce una infiammazione, poco curabile. Noi dobbiamo considerare la regular season come percorso di avvicinamento ai play-off, strutturarci e solidificarci. Vincerne 5 su 7 è decisamente meglio di quanto mi aspettassi. Chi vince la A2? Dal decimo posto punto poche fiche su di noi, ma non zero. Da un posto più in alto, ne punto parecchie".