A2 - Rivierabanca Rimini verso il derby con l'Unieuro Forlì

A2 - Rivierabanca Rimini verso il derby con l'Unieuro Forlì

Vinto l’infrasettimanale del Flaminio, la Rivierabanca Rimini si prepara a tornare in campo nel posticipo (domenica, palla a due alle 20): gli uomini di coach Dell’Agnello faranno visita all’Unieuro Forlì per un derby di Romagna che, purtroppo, non potrà vedere la presenza sugli spalti dei tifosi riminesi. E' stato confermato, dalle autorità competenti, il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti in provincia di Rimini. L’Unieuro, allenata da coach Antimo Martino, cercherà riscatto: all’andata, infatti, non bastarono i 38 punti di Demonte Harper, ed a vincere (81-73) fu la Rivierabanca; i padroni di casa, poi, saranno affamati di vittoria, avendo perso le ultime tre partite (di misura, in casa, con Rieti e Cividale, più netta la sconfitta a Verona).

Complice anche l’avvicendamento nello spot di esterno straniero (il rientro dall’infortunio di Dawson ha relegato Harper alla tribuna, con Perkovic saldamente titolare), coach Martino ha variato diversi quintetti nella prima metà di stagione. Può partire in quintetto come dalla panchina l’esperto playmaker Riccardo Tavernelli: con Tortona il classe 1991 è stato protagonista della promozione, avendo la possibilità di giocare in Serie A e in Europa; a Forlì, è un ottimo difensore e ha buone doti di regista (poco più di 3 assist a partita, anche quasi 5 punti e 4 rimbalzi). Nel ruolo di guardia, l’Unieuro ha confermato il croato Toni Perkovic, inizialmente arrivato “a gettone” per sostituire l’infortunato Dawson ma capace di conquistare spazio e fiducia grazie alle sue prestazioni. Principale scorer dei suoi (15 di media), Perkovic è abile in uscita dai blocchi e tira molto bene dal perimetro (38% con quasi 7 tentativi a partita); con i suoi 191 cm, poi, è capace di aiutare anche a rimbalzo (quasi 4 ad uscita) ed è un buon passatore nello spot di “2” (2,8 apg). Coach Martino ha poi recuperato il lungodegente Shawn Dawson, che si è subito preso il posto da ala titolare: l’israeliano è il classico “swingman” dotato di un ottimo fisico (198 cm che gli valgono una presenza niente male sotto le plance, con 6,5 rimbalzi a partita è il migliore dei suoi) e capace di colpire le difese avversarie in diversi modi, tanto dai 6,75 (39%) che in penetrazione (anche se le percentuali da due, per il momento, sono basse, è un ottimo giocatore di uno contro uno).

Al suo fianco Raphael Gaspardo, ormai da qualche anno tra gli italiani più talentuosi della Serie A2 grazie anche ad un passato nella massima serie. Atletico e perimetrale (33% da tre), Gaspardo è efficiente al tiro anche dentro l’area (50% esatto) e raccoglie 6 rimbalzi a partita con i suoi 207 cm. Al centro c’è Angelo Del Chiaro, altro giocatore proveniente dal massimo campionato, che sfrutta la sua stazza (208 cm per 104 kg) per farsi valere nel pitturato tanto in attacco (quasi 7 punti con il 48%) che in difesa (oltre a 3,7 rimbalzi, c’è l’abilità di impattare con la sua sola presenza i tiri avversari); giocatore prettamente interno, l’unica tripla realizzata quest’anno (su sole 7 tentate) è arrivata proprio nella gara d’andata.

A dividere minuti (e titolarità) con Tavernelli c’è Matteo Parravicini, play dalle spiccate doti offensive (oltre 9 punti con il 48% dentro l’arco e il 38% fuori) che, a differenza del compagno di reparto è più votato alla soluzione personale che all’assist, potendosi mettere in proprio per creare buoni tiri. È inutile presentare Daniele Cinciarini, che a 41 anni compiuti è ancora decisivo non solo nei tabellini (7 di media con il 42% da due ed il 25% da tre) ma anche e soprattutto con la sua energia, la sua indole da lottatore e la sua capacità di segnare tiri pesanti. Le ali sono Luca Pollone, un tre dalle ottime doti di 3&D (segna dall’arco con il 39%), e Davide Pascolo, ex tra le altre di Trento e Milano (oltre che della Nazionale), che in uscita dalla panchina è un autentico lusso: il classe 1990 è un giocatore dinamico dotato di un mortifero tiro dalla media (segna con il 62% dentro l’arco), può essere impiegato anche da centro, ruolo nel quale si rende pericoloso sfruttando le sue abilità per togliere punti di riferimento sotto canestro agli avversari, ed i numeri sono di tutto rispetto (6,5 punti e 5,3 rimbalzi). Centro puro, invece, è il veterano Daniele Magro, che con 208 cm e 112 kg resta, anche a quasi 38 anni, una presenza fisicamente inamovibile sotto canestro oltre che un giocatore efficiente (oltre 4 punti e 3 rimbalzi in meno di 12 minuti di utilizzo medio) e carismatico.

Nelle ultime due uscite, complice il ritorno di Dawson, è rimasto in tribuna, ma merita una menzione anche Demonte Harper: il top scorer dell’andata è ancora nel roster forlivese regalando a coach Martino la scelta di chi far giocare. Dovesse entrare nei dodici, Harper sarebbe un giocatore molto pericoloso, come dimostrato dalla sfida d’andata: i numeri raccontano di una stagione da quasi 12 punti ed oltre 4 assist di media, con il 42% da due ed il 26% da tre.

La forza fisica diffusa è l’aspetto più importante e, probabilmente, rappresenta la principale freccia nella faretra dell’Unieuro. In difesa, i corpi dei giocatori biancorossi consentono loro di chiudere gli spazi e riempire l’area, difendendo in maniera efficace tanto le penetrazioni quanto i pick and roll avversari: non a caso, Forlì è seconda solo alla Fortitudo Bologna per percentuale da due punti concessa (solo il 48% dei tiri interni presi dagli avversari dell’Unieuro va a segno).  In attacco, la squadra di Martino cerca costantemente di sfruttare i vari mismatch messi a disposizione dalle caratteristiche fisiche del roster; con l’arrivo di un tiratore come Perkovic, poi, sono aumentati in maniera importante i giochi di uscita, come i doppi blocchi stagger e l’azione floppy volta a dare al tiratore la scelta tra due possibili uscite da sfruttare.

L’obiettivo numero uno della difesa della Rivierabanca, quindi, sarà quello di limitare i vantaggi che i padroni di casa possono concretizzare da queste situazioni tattiche, evitando allo stesso tempo di soccombere alla maggiore fisicità forlivese. Con la palla in mano, Rimini dovrà essere brava a non farsi soffocare dalla difesa forlivese, allargando invece il campo in modo tale da poter sfruttare tutti gli spazi a disposizione (l’Unieuro concede il 33% dall’arco agli avversari, dato nella media del campionato). Un altro aspetto importante sarà la lotta sotto le plance: controllare i rimbalzi non sarà facile (Forlì è la squadra che ne conquista di più in campionato, 40 tondi a partita) ma sarà fondamentale per poter, di conseguenza, imporre il proprio ritmo alla partita, attaccando in maniera dinamica la difesa avversaria.