A2 - Rivierabanca Rimini, alla scoperta della Tezenis Verona

A2 - Rivierabanca Rimini, alla scoperta della Tezenis Verona

Nella giornata di Rimini Ti Amo, la Rivierabanca torna nel posto del cuore: domenica 9 febbraio, l’appuntamento è quello di sempre: alle 18 al Flaminio per la sfida contro la Tezenis Verona, ironicamente la squadra della città dell’Amore. Rimini torna a casa, dicevamo, e lo fa senza lo scettro della capolista, conquistato per la prima volta dopo 25 giornate da Udine complici due sconfitte biancorosse decisamente differenti ma ugualmente dolorose; l’obiettivo è quindi quello di tornare in carreggiata cercando di battere una Verona che, all’andata, vinse 76-70 nel mezzo di una mini-striscia negativa per i ragazzi di Dell’Agnello. Nello scorso turno i veneti, allenati da Alessandro Ramagli, hanno battuto con lo stesso punteggio Livorno, mettendo fine ad un periodo di tre gare senza vittoria. La partita si preannuncia, quindi, piuttosto difficile, anche visti i problemi fisici che hanno colpito la Rivierabanca negli ultimi incontri: proprio dall’infermeria, però, arrivano buone notizie, con Camara, Simioni e Tomassini che hanno ripreso gli allenamenti in gruppo.
La Tezenis, con 76,9 punti a partita, è il decimo attacco del campionato, realizzando in area con il 51% (ancora il decimo dato della Lega) e dall’arco con il 32% (come altre quattro squadre, meglio solo di Piacenza), ed è terzultima per media assist (14); è, però, nella propria metà campo che Verona si fa sentire: quarta difesa della Serie A2 (74,4 punti subiti), i gialloblu recuperano 7 palloni ad incontro e vanno forte anche a rimbalzo (quasi 38 a partita di cui oltre 27 difensivi, in entrambe le voci statistiche sesto dato del campionato).

Il playmaker gialloblu è Lorenzo Penna, giocatore molto pericoloso e fondamentale per il gioco veronese. Realizzatore eccellente (oltre gli 11 ad uscita con il 53% da due e il 42% da tre), riesce anche a mettere in ritmo i compagni (4,3 assist) e prende quasi 4 rimbalzi nonostante i soli 180 cm di altezza. Il go-to-guy è la guardia Zach Copeland, che fece il suo esordio proprio nella gara d’andata e sta avendo un impatto considerevole: l’ex Pistoia sa decisamente fare canestro, e viaggia a 17 di media prendendosi più di 13 tiri a partita (quasi 9 triple) e realizzando con il 42% dentro l’arco ed il 32% fuori; tra gli esterni anche Liam Udom, giocatore di grande atletismo (199 cm nel ruolo di tre) che gli permette di essere il miglior rimbalzista di tutta la squadra (6,1 rpg), oltre ai 9 punti di media (40 2P%, 30 3P%). L’ala grande è Ethan Esposito, lungo dalla doppia dimensione da quasi 12 punti e 6 rimbalzi a partita; capace di colpire sia dall’arco (32%) che in area (53%), il numero 20 della Tezenis porta grande energia su ogni giocata. Al centro del pitturato c’è Jalen Cannon, un veterano del campionato cadetto: pivot undersize (198 cm per 104 kg), difensore di altissimo livello, il classe ’93 fattura 10,5 punti e 6 rimbalzi ad incontro, prendendosi i suoi tiri esclusivamente dentro l’arco ma realizzandoli con il 66% (secondo del campionato dietro a Gora Camara).

Esce dalla panchina Mattia Palumbo, play atipico di 198 cm: il romano è il classico giocatore a tutto tondo (quasi 8 punti, 5 rimbalzi e 3 assist di media), gioca principalmente vicino a canestro e dalla media (48% da due con oltre 5 tiri di media) ma non disdegna di colpire dai 6,75 quando ha spazio (24%), mentre completa il reparto esterni Leonardo Faggian, guardia/ala atletica dal gioco perimetrale (31% dall’arco) ed autore di 6 punti e quasi 3 rimbalzi ad allacciata di scarpe. La coppia di lunghi pronta ad alzarsi quando il coach gialloblu chiama è composta dal giovane Vittorio Bartoli, ala di 201 cm, 4,5 punti e 2,8 a partita con percentuali buone da due (58%) e migliorabili da tre (28%), e dal veterano Giulio Gazzotti, centro dalla grandissima esperienza che da il suo contributo lontano dal tabellino, con leadership, QI cestistico e giocate che non finiscono nei box scores.

La squadra di Alessandro Ramagli, allenatore tra i più importanti della categoria, sta dimostrando di essere competitiva e di potersi far valere fino alla fine. La Tezenis ama giocare in transizione, trovando il suo punto di forza nei tiri presi ad inizio azione, sia attraverso i blocchi drag ma anche grazie agli uno contro uno a tutto campo, che sfruttano le caratteristiche dei giocatori a disposizione del coach toscano. L’aggiunta di Copeland ed il rientro a pieno regime di Penna, poi, hanno aumentato la pericolosità dal perimetro dei gialloblu, e di conseguenza la loro capacità di finalizzare nei giochi a metà campo, soprattutto nelle situazioni che derivano dai pick and roll centrali ma anche in seguito alle scorribande in post basso di giocatori come Esposito e Cannon: per fermare la squadra di Ramagli la parola chiave è lavorare al meglio senza il possesso del pallone, a partire da una transizione difensiva rapida ed efficiente.
La difesa, poi, è una delle armi principali di Verona. Nella propria metà campo i veneti sporcano la circolazione di palla, e sono aggressivi sulla palla cercando di rendere difficili i passaggi e le soluzioni offensive individuali. Per la Rivierabanca, quindi, sarà fondamentale evitare gli errori commessi nella partita di andata, quando le troppe palle perse hanno permesso a Udom e compagni di andare spesso in contropiede trovando canestri facili; allo stesso tempo, Rimini dovrà cercare di controllare il ritmo della partita per avere un numero di possessi maggiore rispetto agli ospiti.