A2 - Nardò, Mecacci su Avellino "Abbiamo battuto una squadra forte"

A2 - Nardò, Mecacci su Avellino "Abbiamo battuto una squadra forte"

Se sarà l'inizio di una svolta, lo vedremo. Adesso è sufficiente tenersi stretti prestazione e punti, novità balsamiche della notte che ha restituito al suo popolo un Toro combattivo, presente, lucido. Non erano incoraggianti le premesse del match con Avellino Basket, perché c'erano le scorie radioattive della figuraccia di Torino, c'era un Pala San Giuseppe più silenzioso del solito, c'erano tensione e paura e sul parquet non c'era Woodson a trascinare il gruppo e a tagliare le difese avversarie. Gli irpini lo avevano intuito e più volte hanno provato ad approfittarne chiudendo il confronto sul piano tecnico e soprattutto emotivo. Stavolta, però, HDL ha reagito e dopo un avvio nervoso ha lentamente ritrovato energia, fluidità, compattezza, uscendo alla distanza in un match duro e difficile. Questa vittoria manda in archivio settimane di ansie e incertezze e, forse, apre un nuovo capitolo della stagione granata,   

"Innanzitutto - ha detto coach Matteo Mecacci a caldo - vanno fatti i complimenti ai ragazzi, che hanno buttato il cuore oltre l'ostacolo in un momento difficile. Venivamo da una brutta prestazione, tecnica e di carattere, all'interno di una stagione che non è fortunata per Nardò Basket. Perché nel momento in cui abbiamo aggiunto due pedine importanti in rotazione, abbiamo perso l'americano più performante della squadra, statistiche alla mano. I ragazzi oggi sono stati molto bravi e hanno portato a casa una vittoria importante. Uno perché stoppa la serie di cinque sconfitte consecutive e ci dà un po' di serenità in attesa del rientro di Woodson, che spero sia a breve. Due perché i risultati di oggi ci allontanano dall'ultimo posto e ci avvicinano al quindicesimo. Tutto è aperto, siamo tutte lì. È chiaro che vincere può aiutarci a vincere e a migliorare, ma il campionato è lunghissimo e l'obiettivo è quello di arrivare a maggio e festeggiare una salvezza che sarebbe eccezionale visto il livello del torneo. Mettiamo mattoncino su mattoncino, credendo nel lavoro e sperando di avere un po' più di fortuna. Perché non avere mai la squadra al completo non aiuta". 

Il match ha premiato lo sforzo di squadra di Iannuzzi e compagni, che hanno voluto fornire una risposta d'orgoglio prima che tecnica. Ma dentro la contesa non possono essere ignorate tante piccole cose: il sacrificio in difesa, il coraggio di tiri in momenti decisivi, l'audacia di soluzioni tattiche nuove, le prestazioni individuali di uomini ritrovati come capitan Iannuzzi, Zugno, Stewart jr. o Donadio, oltre al solito, indiavolato, Mouaha. Senza dimenticare i nuovi, Giuri e Pagani, che hanno aggiunto minuti cruciali all'apprendistato chiesto da Mecacci, o Nikolic ed Ebeling, a secco di punti, ma non di contributi sporchi, pesanti, invisibili.    

"I ragazzi - ha aggiunto ancora l'head coach granata - stasera sono stati bravi nei dettagli, che alla fine hanno fatto la differenza. Abbiamo provato a fare cose diverse, nelle 48 ore che abbiamo avuto di fatto di ritorno da Torino. Abbiamo provato a cambiare quintetto iniziale, abbiamo provato a cercare dei vantaggi in modo diverso, siamo andati di più dentro l'area ed è la prima volta che facciamo 36 punti da dentro. Oltre ai 19 punti in contropiede e ai 15 a rimbalzo. Peccato solo per gli 8 tiri liberi sbagliati. Abbiamo fatto tutto questo contro una squadra forte, che sta facendo un signor campionato. Sono una neopromossa che ha vinto già tante partite, che ha un giocatore come Mussini che ho avuto la fortuna di allenare per un anno e mezzo. Lui ha fatto un paio di canestri che meritavano applausi, per la verità insieme ad altre cose come il canestro di Chinellato di tabella all'ultimo secondo, che potevano darci una mazzata. Invece, non ci siamo disuniti, siamo rientrati dall'intervallo con un bel parziale e abbiamo iniziato a crederci. Insomma, con la prestazione di alcuni giocatori all'interno di una coralità di squadra, siamo stati bravi a portarla a casa". Ora incombe Udine, domenica, di nuovo al Pala San Giuseppe. Tanto per cambiare, un impegno difficilissimo, quasi proibitivo. Mecacci dirà ai suoi di fare un respiro profondo e di rimettere l'elmetto, perché sarà un'altra battaglia.