A2 - Nardò, Mecacci: "Considerate le assenze, un miracolo essere stati a lungo in partita"

A2 - Nardò, Mecacci: "Considerate le assenze, un miracolo essere stati a lungo in partita"
© foto di SAVINO PAOLELLA

Le notizie più brutte della domenica non arrivano tanto dalla Vitrifrigo Arena, quanto dagli altri campi. Perché se a Pesaro arriva una sconfitta molto onorevole per i granata, con un gruppo azzoppato dalle defezioni e contro un avversario di livello, altrove il Toro riceve solo amarezze. I verdetti della 23esima giornata strapazzerebbero un elefante, perché vincono contestualmente Cremona (a Orzinuovi), Vigevano (in casa con Avellino), Cento (a Torino) e Livorno (in casa con Forlì). Portando HDL in classifica a -4 da Livorno, Cento e Vigevano e a -6 da Orzinuovi e Cremona. L'unico risultato che conforta è la sconfitta a Rimini di Piacenza, che resta a -6 dai granata. Se la priorità è mettersi al riparo dall'ultimo posto, quello che manda direttamente in B, va bene. Se invece è scalare la mini graduatoria dei playout, non va bene per niente.

Contro Carpegna Prosciutto Basket Pesaro, in ogni caso, Nardò ha offerto un'altra prova convincente. Ma è chiaro che senza Woodson, Mouaha e dopo pochi minuti anche Nikolic, non si poteva fare molto di più. Coach Matteo Mecacci attinge al vocabolario del soprannaturale. "Oggettivamente - ha detto - abbiamo fatto un miracolo a stare in partita per così tanto tempo. Già partivamo con 4 esterni, perché all'assenza di Woodson si è aggiunta quella di Moauha per un risentimento muscolare (speriamo che gli esami che faremo in settimana ci diano un esito diverso da quello che pensiamo), poi dopo 6 minuti si è fatto male Nikolic, a quel punto non potevamo pensare di giocare per 40 minuti. Tant'è vero che abbiamo fatto un extra sforzo. Nei primi due quarti abbiamo giocato un bella pallacanestro, poi succede che Pesaro aumenta la fisicità, la partita diventa più sporca, perdiamo anche Giuri per una contrattura, a quel punto regaliamo tre palloni, si sveglia il palazzetto sin a quel momento soporifero e gira la partita. Non abbiamo fatto poco, secondo me, arrivando a -10 a cinque minuti dalla fine. Poi è chiaro che ci mancano due riferimenti mostruosi in attacco, non ci sono rotazioni nelle guardie, per questo stasera ai ragazzi non posso dir nulla. In questo momento purtroppo bisogna accontentarsi delle prestazioni e non dei risultati e questo è un bel problema. Ma è inutile piangersi addosso, aspettiamo gli esami di Mouaha e Nikolic, mercoledì ci inventeremo qualcosa, andiamo avanti".

Una chiave della partita è stata la museruola efficace su Amhad (il giocatore più prolifico della A2) per un lungo segmento del match, almeno sino a quando c'è stata benzina. "L'idea - ha spiegato il coach granata - era quella di cercare di essere aggressivi nel momento in cui prendeva dei vantaggi, cosa che ha provato a fare diverse volte. Quindi, di raddoppiarlo costringendolo a passare la palla. La cosa ha pagato per tre quarti di gara, poi non ne avevamo più. Zugno e Donadio, che lo hanno marcato, hanno davvero dato tutto. Servivano forze fresche oggettivamente. Vediamo se si può fare qualcosa sul mercato, ma è difficile perché non ci sono giocatori per nessuno e quindi nemmeno per noi". 

Uno dei migliori nelle Marche, probabilmente il migliore, è stato Lorenzo Donadio. Che nel conto mette 17 punti, 4/4 da due, 2/3 da tre e persino 6 rimbalzi, confermando la crescita delle ultime settimane. Il numero 8 si candida ad essere per HDL uno degli uomini più affidabili di questa seconda e decisiva parte di stagione. "È il suo primo anno da senior, ma nelle ultime partite ha avuto tante responsabilità in più ed è stato bravo a prendere fiducia. Sta ripagando. Sta crescendo. Può ricoprire più ruoli, è molto intelligente, forse non ha una caratteristica ben precisa, ma difende e si sa muovere senza palla, da fuori non è battezzabile, è una piacevole scoperta". Altro giro, altra corsa. Mercoledì a Lecce arriva Verona. Stavolta, oltre all'onore delle armi, servono i punti.