NBA - Heat, una franchigia si intromette nello scambio Jimmy Butler
Le squadre che si erano interessate a Jimmy Butler in uscita da Miami, sono state di fatto invitate a lasciar perdere perché nella testa del 35enne All Star ci sarebbero soltanto i Phoenix Suns. La franchigia dell'Arizona però ha di fatto alzato bandiera bianca: non ha il concambio che gli Heat potrebbero accettare, e il giocatore Bradley Beal, l'unico asset interessante anche dal punto di vista di pareggio degli stipendi, ha nel contratto una clausola di non cessione per questa stagione e non intende muoversi, almeno per il momento da Phoenix. In tutto questo si sarebbero intrufolati i Raptors.
Secondo Doug Smith di NBACentral, i Toronto Raptors stanno "cercando di coinvolgersi nella lotteria commerciale di Jimmy Butler". Ma non è una situazione semplice e secca, come ha spiegato Smith: "Non è che vogliano Butler: le sue abilità, l'età, la player option da 52 milioni di dollari per la prossima stagione e i desideri finanziari a lungo termine lo rendono inadatto a unirsi a questo roster. Ma il general manager Bobby Webster e il presidente Masai Ujiri stanno cercando di essere facilitatori, e benefattori, in ciò che alla fine accadrà con Butler, l'ala scontenta degli Heat che ha chiesto lo scambio.
I Raptors non pensano che Butler sarebbe un buon giocatore per la loro squadra, ma sentono che potrebbero trarre vantaggio dall'essere coinvolti in qualsiasi potenziale scambio. Spostarlo è diventato più difficile di quanto alcune persone si aspettassero, per alcuni motivi. In primo luogo, gli Heat non sono ansiosi di scambiarlo e si accontentano di rimanere sul suo contratto per il resto della stagione. In secondo luogo, altre squadre stanno avendo difficoltà a eguagliare il suo stipendio e inviare il giusto tipo di risorse a Miami. I Raptors vogliono essere coinvolti, possibilmente come parte di uno scambio a tre squadre. Aiuterebbero a facilitare la mossa di Butler e potrebbero finire anche con alcune scelte al draft o giocatori.