LBA - Dinamo, Halilovic "Motivato sempre a dare il massimo"

LBA - Dinamo, Halilovic "Motivato sempre a dare il massimo"
© foto di Canu/Ciamillo

Il centro bosniaco Miralem Halilovic del Banco di Sardegna Sassari è stato intervistato sul sito di Legabasket (link). La squadra, il compagno ritrovato Bibbins, il coach della Nazionale bosniaca di cui è il capitano è anche il suo coach alla Dinamo. Tre argomenti importanti, le risposte di Halilovic.

Dopo due sconfitte consecutive in campionato, finalmente è arrivata una grande vittoria di fronte al vostro pubblico. Come vi sentite in questo momento?
Avevamo bisogno di questa vittoria dopo le prime due sconfitte: specialmente quella in casa contro la Givova Scafati, perché non siamo riusciti a mostrare il nostro vero volto ai tifosi. Domenica, abbiamo cominciato subito la partita con la giusta mentalità e portato a termine il lavoro, motivo per cui chi è venuto a palazzo è potuto uscire soddisfatto. Stiamo trovando un'ottima intesa con il pubblico e questo mi motiva sempre a dare il massimo.

Sei arrivato e ti sei ritrovato Justin Bibbins con cui avevi già condiviso lo spogliatoio a Nanterre. Chi dei due ha consigliato l'altro per ritrovarsi in Sardegna? Come ti stai trovando con i nuovi compagni? Ti senti pronto a raccogliere l'eredità di un illustre predecessore come Miro Bilan?
Non appena abbiamo concluso la stagione a Nanterre, ci siamo promessi di giocarne almeno un'altra insieme rimanendo sani fisicamente, poiché quell'anno entrambi abbiamo avuto problemi con gli infortuni e quindi non siamo riusciti a goderci totalmente l'esperienza. Dopo di che, non appena coach Markovic ci ha detto che avremmo potuto firmare per Sassari, siamo stati entrambi molto emozionati all'idea di giocare di nuovo insieme. Justin è una persona straordinaria, un grande giocatore e un ragazzo molto legato alla famiglia. Giocare con lui è facile, riesce sempre a trovarmi nel posto giusto al momento giusto, perciò poi spetta a me segnare o chiudere l'azione nella maniera più intelligente. È a tutti gli effetti un floor general e so che diventerà ben presto un beniamino della tifoseria. Io stesso vorrei lasciare il segno qui a Sassari come ha fatto per esempio Miro Bilan; so di dover ancora lavorare duro per arrivare vicino a ciò che lui ha fatto qui. È uno dei migliori centri della Lega, lo è stato per anni, perciò essere paragonato a lui per me sarebbe un grande complimento.

Tra te e coach Nenad Markovic c'è un piccolo angolo di Bosnia in Sardegna, che tipo di rapporto c'è tra voi due? Cosa significa per te essere il capitano della nazionale bosniaca?
Nenad è una vera leggenda nel nostro paese. Da bambino ero solito guardare le sue partite e per noi bosniaci è considerato un vero eroe nazionale; ha lasciato il segno segnando e vincendo alcune delle partite più importanti per la Bosnia. È un allenatore davvero esigente, chiede sempre il massimo dai propri giocatori, perciò riesce a tirare fuori sempre il meglio da ognuno di loro. Tra di noi c'è un bellissimo rapporto. Essere capitano della nazionale bosniaca da ormai sette anni è un vero onore per me. Allo stesso tempo, la nostra federazione – così come il nostro paese – ha tanti problemi a cui far fronte, perciò a tratti è difficile rimanere motivati e professionali conoscendo ciò che c'è dietro.