LBA - Alta tensione a Treviso: «È il momento di dire basta», il duro comunicato dei tifosi

31.10.2024 10:15 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
LBA - Alta tensione a Treviso: «È il momento di dire basta», il duro comunicato dei tifosi
© foto di Ciamillo

La Nutribullet Treviso si prepara alla trasferta di Bologna ma non mancano polemiche da parte dei tifosi. Le riporta questa mattina l'edizione locale de Il Gazzettino: il gruppo dei Fioi dea Sud hanno annunciato che per protesta non seguiranno la squadra nella trasferta di domenica. Ieri è stato diffuso anche un comunicato per replicare alla lettera aperta dei presidenti di TVB Matteo Contento e del Consorzio Universo Treviso Marco Fabbrini. I Fioi definiscono la giustificazione dei problemi fisici sofferti nelle ultime settimane e citati dai due dirigenti «un'ode al piagnisteo e al vittimismo». Inoltre il quotidiano riferisce che "al centro della diatriba, tuttavia, è soprattutto lo striscione, mai citato esplicitamente, esposto in curva contro l'italianità della città di Trieste e dei triestini": frasi costate una sanzione da 4mila euro per discriminazione e odio territoriale e razziale e da cui nella lettera società e consorzio prendevano le distanze". Per i tifosi dei Fioi, «le rivalità sportive sono da sempre contraddistinte da partite che si giocano anche sugli spalti, con sfottò e goliardia, e non solo sul campo [...]» e l'episodio incriminato sarebbe solo «distogliere l'attenzione dalle vere problematiche».

Il caso Paulicap e le discussioni con Giofré
Nel comunicato i Fioi dea Sud hanno anche rivelato che dopo il ko contro Trento, alcuni dei tifosi sono entrati nel corridoio per discutere con il direttore sportivo Simone Giofré. E poi c'è il capitolo Pauly Paulicap, il cui nome è stato accostato negli scorsi giorni a Varese. TVB non vuole lasciare partire il giocatore. Ma al di là di questo la tensione resta alta: «... Bene, ora è giunto il momento di dire BASTA. Diciamo BASTA perché non ne possiamo più di tendere mani col risultato di venire anche presi per il cul*», ancora il riferimento alla lettere dei presidenti. «Tanto per cominciare, non seguiremo la squadra a Bologna. Lo dobbiamo in primis per rispetto verso tutti quei ragazzi che si sono sbattuti anima e corpo in questa anni, che ci hanno sempre seguito e continueranno a farlo, e che nonostante tutto quello che abbiamo passato e stiamo passando, sono stati letteralmente messi alla berlina». (QUI il comunicato completo).