A2 - Nardò. Mecacci "Ci manca ancora qualcosa per vincere questi avversari!"

A2 - Nardò. Mecacci "Ci manca ancora qualcosa per vincere questi avversari!"

Alla fine l'unica nota stonata è stata il risultato. Certo, è la cosa più importante, ma in questo frangente calzano meglio analisi articolate e profonde, quanto meno emotive possibili. La triste batosta di una settimana fa a Torino autorizzava solo i più ottimisti ad attendersi una squadra grintosa, concentrata e viva come quella vista contro Avellino e Udine. Se nell'infrasettimanale la prestazione ha fatto maturare i due punti, con la fortissima Apu i due punti non sono arrivati. Ma lo sforzo c'è stato, la squadra di Mecacci lancia adesso segnali confortanti. Nella mentalità, come detto, l'aspetto forse più preoccupante nelle 22 partite giocate, ma anche nel gioco collettivo e nei singoli, perché oltre ai soliti noti (Stewart jr., Mouaha e Iannuzzi, ad esempio) stanno venendo fuori uomini il cui contributo sino ad oggi è stato sotto le aspettative, Zugno e Donadio su tutti. Non c'è dubbio che il roster granata, con gli innesti provvidenziali di Giuri e Pagani, sia più completo e competitivo. Quando rientrerà Woodson, la sua è un'assenza dal peso gigantesco, il Toro avrà finalmente tutte le carte da giocarsi sul tavolo della salvezza.     

"La squadra ha giocato una buona partita, gagliarda, di intensità, non disunendosi alle spallate di Udine - è il pensiero di coach Matteo Mecacci - e c'erano i presupposti ad un certo punto perché loro spezzassero il match, invece abbiamo sempre reagito. È chiaro che in questo momento dobbiamo stare uniti, perché sette giorni fa abbiamo giocato una partita veramente brutta a Torino e le facce di queste due ultime uscite casalinghe non sono quelle di Torino. Era importante vincere una delle due in casa, lo abbiamo fatto mercoledì, oggi è stato un peccato, perché con qualche sbavatura in meno potevamo avere un finale ancora più punto a punto di quello che è stato. Certo, poi ci sono anche gli avversari, che hanno giocato una partita molto, molto, solida. La percentuale da tre punti dice tanto, come dice tanto la percentuale ai liberi, visto che abbiamo sbagliato sette volte e la partita l'abbiamo persa di sette punti. Nei momenti di difficoltà, a dire il vero, Udine ha fatto dei canestri veramente difficili. Loro sono una squadra che sta giocando a grandissimo livello e credo che in questo momento sono la squadra che gioca meglio. Noi senza un riferimento importante in attacco come Woodson, abbiamo provato a metterli in difficoltà. Ci siamo passati la palla in maniera significativa, considerata la pressione dei loro esterni e i corpi che hanno messo per intasare l'area. Ci manca un pezzettino per essere più bravi e per poter vincere partite contro queste squadre, che oggettivamente sono superiori a noi e non di poco. Oggi la squadra ha prodotto una partita incisiva soprattutto dal punto di vista fisico, direi che non siamo stati soffocati a rimbalzo o dai loro contropiedi. L'area non si poteva intasare troppo oggi, perché loro hanno una batteria importante di esterni tutti pericolosi con il tiro da fuori. Alla fine abbiamo giocato una partita buona, ma siccome conta il risultato, questo non ci premia".

La contestuale vittoria di Cento con Verona non è una buona notizia, ma alla fine nessuna delle dirette rivali sta prendendo il largo. E, alle spalle, Piacenza è sempre ferma a sei punti (a -6 dai granata). "Io credo nel lavoro e i segnali di questa settimana sono positivi - ha continuato - la classifica è compatta, le partite sono tante, se recuperiamo Woodson, riusciremo innanzitutto a togliere pressione a giocatori che in questo momento devono fare gli straordinari. Questa è la mia sesta partita, con un calendario complicato, ma le partite veramente agghiaccianti sono state la prima a Milano, con tutte le attenuanti del caso visto che ero arrivato da tre giorni, e quella di Torino. Le altre ce le siamo giocate e abbiamo vinto con Avellino. Adesso dobbiamo recuperare un po' di salute, continuare a lavorare e provare a insistere sui nostri concetti, che sono convinto che prima o poi potranno pagare. È chiaro che questa era una squadra che difettava dal punto di vista mentale, che subiva parziali importanti già a metà partita, oggi questo non sta succedendo". 

Sulla sponda friulana c'è soddisfazione. Adriano Vertemati alla vigilia non si fidava di questa partita, vinta poi di talento e di forza fisica. Ma Apu è davvero una compagine attrezzatissima, lunga, solida e molto esperta. "È stata una partita combattuta, su un campo non facile, contro una squadra che non ha mollato mai - ha detto il coach bianconero - siamo stati avanti per tutto il tempo, sembrava la potessimo chiudere due o tre volte, ma Nardò ha avuto sempre un guizzo di energia con Donadio ai rimbalzi, con Mouaha con le penetrazioni e con Stewart jr. con qualche canestro complicatissimo. Hanno sempre tenuto. Noi siamo stati molto bravi, anche perché alla terza partita in sette giorni, dopo un dispendio importante con Verona e Cividale e un viaggio così lungo, siamo riusciti a gestire le risorse e a mettere la partita come volevamo. Poi sono partite che puoi anche perdere. Devo dire che il divario tra le due squadre c'è in classifica, ma oggi in campo non si è visto. Perché in questo campionato non puoi mai abbassare la guardia. Per noi è importante aver vinto, sarebbe stato un peccato vanificare le due vittorie casalinghe, ma qui davvero non era scontato fare risultato". A chi gli chiede di Nardò, Vertemati usa parole confortanti per il futuro della squadra granata. "Nardò è assolutamente tosta, peraltro con un americano in meno. Quando rientrerà, avrà 10 giocatori in rotazione, sicuramente adeguati all'obiettivo stagionale del club".