LBA - Messina e Banchi su DAZN Got Game verso Milano vs Bologna
(la diretta dalle 14:30 in fondo all'articolo). DAZN GOT GAME torna con una puntata speciale in vista del big match Milano-Bologna, live su DAZN domenica alle 17:30 con la telecronaca di Matteo Gandini e Andrea Trinchieri. Due i super ospiti: Ettore Messina e Luca Banchi. Insieme a Pierluigi Pardo e Matteo Gandini, i coach affronteranno i momenti delle rispettive squadre e racconteranno l'avvicinamento all'incontro di basket più atteso: la sfida tra le due squadre che hanno vinto più titoli nella storia del basket italiano che ha assegnato gli ultimi tre scudetti. La puntata sarà disponibile martedì 5 dicembre alle 14.30 sul canale YouTube di DAZN e successivamente sull'app e sul canale Spotify di DAZN.
Luca Banchi. "Qualche alto e basso come è normale accada per una squadra che comunque sta garantendo una buona continuità. Qualche passaggio a vuoto legato anche agli infortuni che hanno contribuito a spremere un po' i nostri veterani. L'entusiasmo la chiave? Non so se sia questa la chiave, credo nell'appoggio abbia semplicemente cercato di portare me stesso. Questo è il mio stile, è il mio modo indipendentemente dal contesto nel quale mi trovo a lavorare. Ho un mio modo di propormi senza filtri, se non per quello che è il mio modo di interpretare il ruolo. E cercare di definire i compiti all'interno della squadra. Penso ci fosse l'obbligo di riportare un po' di normalità all'interno di un club e una squadra che stavano vivendo una condizione anomala. Soprattutto in un periodo così precoce, prima dell'inizio della stagione, con la perdita dell'allenatore.
Entrati in troppo forma troppo presto? C'è la sensazione che soprattutto alla luce del format di EuroLeague non si possa programmare la stagione. Bisogna svincolarci da certi stereotipi. Squadre come Bologna non possono certo pensare di pianificare la stagione raggiungendo il picco massimo di rendimento quando in aprile, maggio e giugno si assegnano i trofeo. L'EuroLeague ha un percorso spietato. Ti godi il momento, la singola partita, cerchi di prendere il meglio da ogni istante. Consapevole che infortuni e cali di forma avranno effetto su alcuni risultati. Ma questo rientra nella logica di un format di questo tipo"
Assenze di Polonara e Mickey. "Il momento più emozionante è stato martedì, quando Achi si è presentato all'allenamento con il resto dei compagni. Quello è stato per noi il momento più bello, perché per la prima volta abbiamo preso consapevolezza che fosse tornato in gruppo. Condividere l'allenamento dà emozioni diverse, sei nell'intimo della tua palestra e tutto si riduce a te, il tuo staff, i tuoi compagni: è stato il picco emozionale più importante. Poi c'è stato l'apoteosi con la gara di Bologna. E ci sono stati altri momenti: il ritorno di Kyle Weems a Bologna, che ha contribuito a creare una bella atmosfera al palazzo. Per Achille è ovvio che quel momento rappresenti uno snodo della sua vita e della sua carriera. Abbiamo tutti goduti del suo entusiasmo e rinnovata fiducia verso lo sport e la vita. Questi ragazzi che sembrano predestinati, per un momento ha vissuto un momento di fragilità e debolezza. Dove forse ha ripreso anche consapevolezza e ridato valore a quelle piccole cose che a volte diamo per scontato. Lui si porterà in dote questa marcia in più. La sua assenza, insieme a quella di Mickey, ha compresso le rotazioni della squadra. Ci ha portato anche a fare degli adattamenti di natura tecnico/tattica. Hanno spremuto molto la squadra dal punto di vista fisico ma anche nervoso, perché a ognuno è stato chiesto qualcosa di più. Anche ora con gli infortuni di Smith, Abass e Pajola, siamo di nuovo in emergenza. Sono tutti aspetti che incidono sulla squadra".
Shengelia ha preso l'eredità di Teodosic. "Certamente è uno dei candidati. La nostra forza è legata al fatto che ci sia una leadership diffusa. Credo tutti abbiano avuto la volontà di raccogliere quella identità, dividendosi il peso. Penso a Belinelli, Hackett, ma anche Dunston che da subito ha acquisito un ruolo importante in campo e negli spogliatoi. Ha portato la sua esperienza e la sua mentalità vincente. Sa come si vince, così come Belinelli, Toko, Hackett. Mi piace pensare che questa sia una leadership diffusa".
Devontae Cacok. "In generale, per la nostra squadra, penso potremmo avere un futuro solo con la capacità di esprimere una pallacanestro collettiva, che non dia punti di riferimento agli avversari. Nel post partita contro Monaco, e anche la sconfitta di Brindisi, ha evidenziato un problema legato all'incapacità di mettere in ritmo giocatori che attingono dal flusso del nostro gioco. Vedere contro Tortona sei giocatori in doppia cifra e due a 9 punti, è la fotografia di come noi dovremmo aspirare a arrivare. So che è difficile, lo sarà contro il Barcelona. Ma questa è la squadra, pensata da Sergio [Scariolo] e costruita dal club con questi presupposti. A me spetta il compito di dare impulso a questo progetto tecnico, che non è abortito con la partenza dell'allenatore. Per Cacok, la strada è ancora lunga. Siamo contenti del fatto che ci siano stati alcuni momenti ha dato a tutti la percezione che possa rappresentare nel corso della stagione il valore giusto. Spero che questa stagione possa dargli il tempo e la possibilità di dimostrarlo".
Ora Barcelona, Maccabi e Milano. "Come si bilancia? Ci si tappa gli occhi, si tira dritto. O come fanno i migliori ciclisti, testa sul manubrio e si pedala fortissimo. La fatica in questi momenti non la senti. C'è il piacere di giocare partite di questo tipo. Riuscire a vincere aiuta, ma siamo consapevoli di affrontare alcune delle migliori squadre d'Europa. Il campo sarà arbitro, giudice. Noi ci godiamo il momento, cerchiamo di reclutare le migliori energie possibili. Noi stiamo concentrati sul nostro lavoro per essere più equilibrati possibile, senza eccedere in entusiasmo in caso di vittorie o cadere depressione in caso di sconfitte. Sconfitte in serie non vuol dire che si aprirebbe una crisi, ma che siamo dentro a tornei che non concedono tregue".
Cosa significa affrontare Ettore Messina. "Io, come buona parte degli allenatori della mia generazioni, ci ispiriamo a lui. Ettore è indiscutibilmente un punto di riferimento, un modello, una fonte di ispirazione. Questo è un modus operandi, riguarda le squadre, gli allenatori, i giocatori. Nella vita devi scegliere dei modelli da cui non devi copiare, ma dai quali attingere e trarre ispirazione. Messina e Scariolo lo sono per intere generazioni. Ho avuto il privilegio di averlo visto lavorare ma anche di poterlo sfidare. Quando hai la possibilità di fare in modo che questo accada, prendi consapevolezza di vivere una delle cose più grande potevi che ti potesse accadere. Quando sono partito da Grosseto, iniziando a fare questo, mai avrei pensato di sedermi sulla panchina di Siena plurititolata, a Milano di riportare lo Scudetto dopo più di 19 anni, o la Virtus Bologna. E pensare che prima di me ci siano stati Dan Peterson, Bucci. E gioco contro Ettore Messina: cosa altro devo provare se non rispetto, ammirazione. Alleno la Virtus Bologna, quando lavoro in club come questi diventa una priorità diventare allenatore anche garanti di uno stile. Non si può prescindere dal contribuire al rendere esclusivo il fatto di far parte di club come questi. Non è ordinario".
Milano senza Mirotic e la situazione infortuni. "Cambia qualcosa? Decisamente. Come è cambiato per noi giocare senza Achille e Jordan, e ora senza Jaleen, Pajola e Abi. Ogni assenza comporta una rinuncia. Non è da trascurare che la versione di Milano in EuroLeague è diversa da quella di Milano in Italia. Il turnover da noi coinvolge 1/2 giocatori, per loro sono 4. Ci sono anche in gioco delle scelte che possono determinare assetti e priorità diversi. Gli infortuni? Conto che soprattutto per Abass, il problema si risolva presto. Per gli altri ci sarà un monitoraggio costante, quotidiano. Ma il calendario non aiuta, questa frequenza di impegni rallenta la possibilità di poterli recuperare. Può essere rischioso farlo in una partita, soprattutto di questa importanza".
ETTORE MESSINA
Il momento verso il Bayern. "Una partita difficile, contro una squadra in salute, molto fisica. Noi abbiamo i nostri problemi e sappiamo non sarà una partita semplice. Come si esce dalla crisi? Di particolare non possiamo fare molto. Arriviamo sempre corti alle partite. Un bel accorgimento sarebbe recuperare Baron e Mirotic, ma purtroppo questo non si può fare. Abbiamo bisogno di fare un po' meglio le cose che facciamo a sprazzi e non in 40 minuti. L'assenza pesa ma c'è. Ce ne facciamo una ragione e dobbiamo andare avanti".
Dna difensivo perso. "Come si recupera? Una domanda importante, tutti ci rendiamo conto di questo. La volontà sicuramente non manca. Ci manca un po' di fisicità, un po' di cazzimma per dirla alla napoletana, di determinazione. Sicuramente le sconfitte fanno un po' deprimere, probabilmente nella pallacanestro moderna le squadre trovano coesione soprattutto in attacco. Mentre una volta le partite si costruivano soprattutto nella difesa".
L'assenza di Mirotic. "Quanto mi preoccupa? Ovviamente mi preoccupa, ma dobbiamo fare in modo di superarla. Abbiamo abbastanza alternative. Lui è un giocatore sicuramente particolare, di grande capacità realizzativa. Dovremo trovare quei punti suddividendoli un po' tra tutti gli altri".
Domenica contro la Virtus Bologna. "Credo sia per tutti una partita dal grande fascino, è stata la finale scudetto per tre anni di fila. Sono due club che stanno facendo da ottimo traino per tutti il movimento dove il livello del campionato si è alzato ogni anno. Almeno nei cinque anni che sono stato qua, ogni anno vedo un campionato più competitivo, equilibrato. Questi due club penso siano stati un traino importante"-
L'uscita di Scariolo e l'ottimo avvio con Banchi. "Il talento della squadra secondo me è sempre stato lì. Sicuramente ci sarà stato qualche fraintendimento tra Sergio Scariolo e la dirigenza. Ovvio ci fosse qualcosa che non andava bene, Credo che questo sia stato un grande stimolo per un gruppo di giocatori già molto forte per dimostrare che i dubbu che ci potevan essere su di loro erano immotivati. L'arrivo di un grande allenatore come Luca Banchi è stato ciò che ha fatto detonare tutto il loro potenziale. La gara di domenica? Sarà una partita alla quale tutte e due le squadre arriveranno stanche. Ma credo che le motivazioni e l'adrenalina sarà da tutte e due le parti la ragione per superare questa stanchezza. Sarà importante vedere anche come tutte e due le squadre arriveranno alla partita dopo una settimana così dura".
Shavon Shields. Sta facendo una bellissima stagione, è bello averlo così dopo che negli ultimi due anni ha avuto diversi infortuni. Vederlo giocare con questa convinzione e riuscire a mettere in campo tutto il suo talento è una cosa che mi fa molto piacere, e sicuramente gli dà la possibilità di essere ancora più un punto di riferimento".
La grande partita di Belgrado. "Sicuramente è stata una partita che ha fatto piacere a tutti quanti, parlo per i nostri tifosi e noi stessi. Quella partita, sommata a quella con l'Efes e Venezia, ci ha dato un momento di fiducia in noi stessi e di fluidità di gioco. L'abbiamo buttata via nel secondo tempo nella partita contro Pistoia. E poi belli tristi abbiamo perso con Zalgiris e Sassari. Credo ci sia un problema di convinzione, fiducia, un tema mentale. Dobbiamo da questo punto di vista stare vicini l'uno con l'altro, aiutarci in campo. Sono convinto che in questo modo riusciremo a giocare delle buone partite possibilmente come contro la Stella Rossa".
Luca Banchi. "Ho grande rispetto per lui, come per tutti i miei colleghi. Lui ha avuto per me delle parole e dei gesti di grande attenzione. E non ha fatto altro che aumentare il rispetto che ho per lui come persona, prima ancora che come allenatore".