LBA - Sassari, Markovic: «Pressione? Non ci credo, giochiamo a pallacanestro...»

LBA - Sassari, Markovic: «Pressione? Non ci credo, giochiamo a pallacanestro...»
© foto di Ciamillo

Consueta conferenza stampa di presentazione del match nella club house societaria. Coach Markovic sulla sfida di domenica alle 12 contro Napoli: “Abbiamo speso 24 ore solo per viaggiare, siamo un po’ stanchi, ma non possiamo cambiare questo, da ieri abbiamo iniziato a lavorare insieme per preparare il match contro Napoli, squadra tosta e pericolosa, siamo 0-2 entrambe, la nostra seconda partita al PalaSerradimigni, faremo di tutto per riuscire a vincere”.

Pressione di vincere con Napoli?
“Mi piace questo dramma della lingua italiana. Pesante. Tutto è pesante dopo una sconfitta o una vittoria. Non credo nella pressione soprattutto se giochi una partita di pallacanestro, le persone che vanno a Pane Quotidiano dove siamo stati a Milano sono sotto pressione, chi non sa cosa mangiare o dove dormire. Noi dobbiamo lavorare seriamente giorno per giorno, migliorare, prepararsi al meglio delle proprie possibilità, non commettere errori, fare sempre tagliafuori, avere convinzione nel proprio tiro, lavorarci. Se la mettiamo sulla stessa prospettiva siamo entrambe 0-2, tutto gira intorno al basket. La difesa deve essere assolutamente un’altra dopo le prime due terribili partite, 197 punti non sono difesa, dobbiamo fare di più, non è talento, duro lavoro e concentrazione. Chiave è l’aspetto mentale, sacrificarci, fare uno step insieme per vincere”

L'avversaria: Napoli
“Napoli ha grande talento sul perimetro, Pangos che ha grande esperienza, Copeland e Manning e gli piace giocare molto in area, solo Totè è un vero centro, un pochino Williams, ma si adattano con lunghi perimetrali che tirano da 3 punti come Kaspar Treier o come Dreznjak. Copeland tira nove volte a partita da 3 punti, possono essere cinque giocatori sul perimetro e tirare tutti dall’arco, dobbiamo essere concentrati sui loro cambiamenti. Dobbiamo essere preparati su zone press, raddoppi e aggressività, lavorare a rimbalzo perché loro vanno sempre a rimbalzo offensivo”