LBA - Massimo Zanetti: "Impegnato con la Virtus fino al nuovo palazzetto"

LBA - Massimo Zanetti: "Impegnato con la Virtus fino al nuovo palazzetto"
© foto di Nucci/Ciamillo

Fiume in piena alla presentazione della nuova Virtus Bologna il patron Massimo Zanetti. Alcuni argomenti sulla squadra li abbiamo trattati (link), e anche la pseudo trattativa per la cessione del club alla cordata israeliana (link), ma il gran capo ha fatto altre considerazioni. A cominciare dal rapporto con Carlo Gherardi.

"Carlo Gherardi è un amico carissimo. È tutto molto semplice. Partiamo da un fatto: non sono eterno. Prima o poi sparirò, e dobbiamo pensare a garantire un futuro per la città di Bologna. Ho coinvolto un imprenditore, perché per gestire una società di basket servono risorse economiche; non puoi affidarti solo a un grande tifoso che però non ha mezzi. All'inizio, Carlo era riluttante a mettersi in mostra, ma grazie anche ai media si è fatto coinvolgere, e ora ha sviluppato anche lui una passione per il basket. E così, proseguiamo serenamente. Ho fatto entrare un socio per creare un legame con Bologna. Continuerò a impegnarmi, almeno fino alla realizzazione del nuovo palazzetto, poi vedremo, sempre che la salute o le finanze non mi tradiscano prima."

La riduzione della sponsorizzazione della Segafredo è stata vissuta molto male dall'ambiente virtussino, sintomo di un ridimensionamento di cui Zanetti è sicuramente il primo a volerlo evitare, contraddirrebbe il suo spirito battagliero. Ma il problema delle risorse è il solito problema della pallacanestro.

"La Segafredo, di cui sono rappresentante con il 50% delle quote e ancora presidente, contribuisce con 6 milioni. Quanti sponsor a Bologna mettono sul tavolo 6 milioni? Nessuno. È una sponsorizzazione di tutto rispetto. Dato che non sono eterno e non posso continuare a investire come facevo in passato, ho ceduto il 50% della parte industriale. I nuovi soci hanno visto un impegno di 13 milioni, che è stato possibile perché durante il Covid il governo italiano aveva permesso alle aziende di non pagare i contributi, il che ha portato a entrate straordinarie. Non si poteva pretendere che Segafredo continuasse indefinitamente a investire 13 milioni, quindi è stato giusto che i nuovi soci decidessero di ridurre l'investimento. Non c'è nulla di strano in questo. Se guardate Milano, anche se Armani è in prima linea, c'è un mix di marchi che cambia sponsor continuamente e nessuno fa scandalo. A Bologna, basta accennare all'arrivo di un nuovo sponsor e scoppia una tragedia. Se avessi anch'io tanti sponsor che contribuiscono, farei anch'io un patchwork di marchi."