Milano, l'ex Olimpia Giovanni Tam ferma un ladro in azione

Milano, l'ex Olimpia Giovanni Tam ferma un ladro in azione

Sabato pomeriggio nelle strade intorno a Corso Genova a Milano un ragazzo, scalzo e a petto nudo, ha inseguito e fermato un ladro in azione. Si tratta dell'ex giovanili Olimpia Milano Giovanni Tam, oggi all'Amherst College, negli Stati Uniti, riferisce Ansa. La dinamica raccontata dal Corriere della Sera: una signora è uscita da un veicolo mettendo nell'ascensore del palazzo i sacchi della spesa. Tornata in macchina si accorge che la borsa con portafoglio e documenti è sparita dal sedile. Rassegnata va a parcheggiare e "tornando indietro passa da una via laterale dove — per puro caso — vede due persone che prima aveva notato davanti al centro scommesse di via Ariberto. Sono sedute su una panchina e si stanno spartendo il bottino contenuto nella sua borsetta". Così ha avvisato il marito e il figlio e poi ha chiesto indietro la sua roba, riuscendo a recuperare parte dei documenti ma non la borsa.

I due hanno provato a fuggire, ma nel frattempo è arrivato il figlio Giovanni (208cm ndr) che ha inseguito uno dei due ladri fino in corso Genova dove è riuscito a placcarlo. La famiglia ha comunque deciso di non denunciarlo ai carabinieri. «Decidere di non denunciarlo non è stato facile ma speriamo gli sia bastato, per non rifarlo più, il terribile spavento di vedere nostro figlio Giovanni piombare su di lui — riflette la signora derubata, Laura Sidoti —. Provo a mettermi nei panni di quell’uomo. Se sei appena uscito dal carcere, o comunque ci sei stato parecchio tempo, non hai un lavoro e vivi di espedienti, da dove puoi ricominciare? Se la sua storia è vera e ha altri precedenti, la prigione non è servita ad evitare recidive. Forse la messa alla prova che sta per cominciare potrà essere più efficace».

Giovanni Tam ha aggiunto: «Il senso dell’ingiustizia mi ha spinto a correre più forte che potevo, all’inizio ho provato rabbia, ma mi sono limitato a immobilizzarlo. Spero che quella persona abbia capito. Non vorremmo con la nostra denuncia bloccare il suo possibile percorso di recupero»