A2 - Cantù, Brienza: «McGee l'americano più forte del campionato»

A2 - Cantù, Brienza: «McGee l'americano più forte del campionato»

Intervistato da La Provincia di Como, il coach della Acqua San Bernardo Cantù Nicola Brienza ha raccontato come è stato costruito il roster brianzolo per la prossima stagione. "Avendo diversi contratti in essere, alcuni con opzioni a nostro favore e altri a “sfavore”, inizialmente dovevamo capire chi della vecchia squadra avremmo voluto e potuto confermare. L’idea era di ripartire dal gruppo di italiani che ancora c’è e in maniera primordiale c’era l’idea di farlo anche con Nikolic e Bucarelli. Dopodiché Stefan è stato molto corretto nel comunicarci con un certo anticipo la sua volontà di uscire dal contratto e così abbiamo evitato di fare una programmazione contando su di lui, mentre Lorenzo ha fatto la scelta proprio in prossimità della dead line dell’uscita e allora abbiamo dovuto ripensare qualcosa. L’intento di avere playmaker italiani oltre che una coppia di registi in grado di essere protagonista in entrambi i propri interpreti era la mia prima opzione. E subito con Sandro (Santoro, ndr) ci siamo mossi in quella direzione. L’opportunità di arrivare a De Nicolao era pazzesca perché il curriculum di Andrea parla chiaro e quanto a Valentini era il play titolare della squadra (Forlì, ndr) che negli ultimi due anni ha vinto la regula season. Da noi viene con un ruolo diverso e particolare, accettato con tanto entusiasmo. Di certo abbiamo due giocatori di sicuro affidamento e di indubbie qualità. Pronti via, siamo partiti con il piede giusto perché abbiamo posto la pietra più importante su cui costruire tutto il resto".

Riccardo Moraschini avrà un ruolo centrale. "Aspetto con ansia il suo recupero totale che avverrà per l’inizio del campionato - e fortunatamente vantiamo una “rosa” che ci permette di non forzare in alcun modo i suoi tempi di recupero - perché Riccardo avrà un ruolo importante nel gruppo. Non mi piace essere legati ai ruoli che, per carità, continuano a esistere ma in maniera molto più superficiale, come ci racconta oggi la pallacanestro. È un giocatore di talento e di grande qualità. Nella mia esperienza pistoiese sono partito che Wheatle faceva il “4”, poi l’ho messo da “5” e in serie A giocava addirittura da playmaker. Non penso di utilizzare Moraschini centro, ma credo che abbia le qualità tecniche, fisiche e di conoscenza per ricoprire qualunque ruolo degli esterni, dall’1 all’ipotetico 4 dovessimo mai giocare uno “small ball” come si suol dire. L’importante è che abbia la consapevolezza del ruolo di primo piano che abbiamo inteso affidargli. Starà a lui dare continuità a questo tipo di progetto che ho nei suoi confronti".

Sul suo straniero, McGee e Basile. "(McGee) Penso sia l’americano più forte che il nostro campionato possa vantare quest’anno e oggettivamente è quello con il pedigree di maggior blasone all’interno dell’A2. Basile? Giocatore con ampi margini di miglioramento di cui apprezzo le doti tecnico-tattiche, la sua capacità di saper stare in campo e l’impatto fisico spiccato. Non è uno verticale e che zompa, pur saltando parecchio, ma ha un’irruenza fisica di altissimo livello per la serie A e dunque a maggior ragione per l’A2. Caratteristiche che si sposano bene con quelle degli altri tre lunghi.".

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