Mondiali - Filippine: Kai Sotto, il dilemma Clarkson-Brownlee e una passione sconfinata
(di Davide Colotti). È partito ufficialmente il conto alla rovescia per i Mondiali FIBA 2023. La nostra nazionale ha pescato Angola, Repubblica Dominicana e i padroni di casa delle Filippine, inseriti in prima fascia. Sorteggio benevolo per gli azzurri: basti ricordare che, dalla stessa urna delle Filippine, sarebbero potuti uscire Spagna, Stati Uniti o Australia. Una fase a gironi da non prendere sotto gamba, comunque. L'Angola di Carlos Morais è la squadra più titolata d'Africa, mentre i dominicani arrivano al mondiale con lo scalpo dell'Argentina e potrebbero avere in squadra un certo Karl Anthony Towns.
E le Filippine? 40esimo nel ranking FIBA, l'arcipelago del sud-est asiatico vive per il basket, che è sport nazionale. I "Gilas" sono a tutt'oggi la selezione non europea o americana detentrice del miglior piazzamento in un mondiale, con una storica medaglia di bronzo nel Campionato FIBA del 1954, impresa peraltro non ancora riuscita all'Italia. La squadra ha inoltre ottenuto un quinto posto alle Olimpiadi del 1936.
Per le Filippine 28 partecipazioni in FIBA Asia Cup (con 5 ori, 4 argenti e 1 bronzo), 7 alle Olimpiadi e 6 ai Mondiali, che ad agosto diventeranno 7, per la seconda volta da nazione ospitante: la rassegna iridata torna a Manila dopo l'edizione 1978, una delle due "medaglie di legno" azzurre.
Giappone e Filippine sono state le prime nazioni a qualificarsi al Mondiale 2023, d'ufficio, in quanto paesi ospitanti. Non ce l'ha fatta invece l'Indonesia, terza sede di questa FIBA World Cup, che non ha centrato i quarti di finale della FIBA Asia Cup 2021, requisito minimo per un pass mondiale.
I Gilas di coach Chot Reyes hanno sfruttato le ultime finestre FIBA per mettere a punto la squadra per il grande evento casalingo. Tra i giocatori locali più rappresentativi si possono citare Dwight Ramos, Scottie Thompson, June Mar Fajardo, Japeth Aguilar, Kiefer Ravena, Jamie Malonzo, Bobby Ray Parks, CJ Perez e Carl Tamayo.
Resta ancora da prendere la decisione più importante: quale naturalizzato portare a Manila? A Brescia ricorderanno il lungo Justin Brownlee, in canotta Leonessa nella stagione 2014-15 in A2. Dal 2016, il veterano classe 1988 è un habitué dei parquet filippini, dove ha vinto 6 campionati PBA e 3 titoli di miglior giocatore straniero, sino ad acquisire la cittadinanza e l'idoneità alla nazionale in quota passaportati. Un debutto di fuoco per Brownlee, che a febbraio ha messo a referto 41 punti e 12 rimbalzi contro la Giordania alla seconda presenza. Altro candidato nel settore lunghi è l'ivoriano Ange Kouame, classe 1997, dominatore del basket collegiale filippino.
Il nome più altisonante, tuttavia, è chiaramente quello di Jordan Clarkson, stella degli Utah Jazz e sesto uomo dell'anno NBA nel 2021. Pur di famiglia filippina (lato madre), Clarkson non è considerato eleggibile in nazionale come atleta locale, bensì solo come naturalizzato, in quanto ha ricevuto il passaporto dopo i 16 anni. In ragione del singolo slot per i naturalizzati nelle competizioni FIBA, ai Mondiali 2019 i Gilas non hanno potuto schierare contemporaneamente sia Andray Blatche che Clarkson, con quest'ultimo rimasto al palo per lasciare spazio alla stazza del centrone.
Con il ritiro dell'ex Wizards e Nets, Clarkson è chiaramente la primissima scelta, anche se coach Reyes lascia intendere che Brownlee sia ancora in corsa. Per il futuro, la federazione può sorridere: la seconda scelta assoluta del Draft 2021, Jalen Green, è cittadino filippino e ha già espresso interesse a sposare la causa del paese materno.
Congedato Blatche, il rinforzo del settore lunghi non è più la priorità assoluta dei Gilas da quando è professionista Kai Sotto, la next big thing del basket filippino. Classe 2002, Sotto è un centro di 2,21 m per 105 kg, mancino e di mano educata. Il nativo di Las Piñas è già un eroe nazionale e la speranza di un intero e appassionatissimo paese che, con lui, ha sognato il primo filippino "purosangue" draftato in NBA.
Non è andata come sperato: Kai Sotto viene da un biennio in Australia, dove ha difeso i colori degli Adelaide 36ers prima di spostarsi in Giappone agli Hiroshima Dragonflies (10 ppg e 7 rpg in 20' di media). Al termine della prima stagione australiana, chiusa a 7,5 punti e 4,5 rimbalzi, il pivot si è dichiarato per il Draft NBA 2021, ma non è stato scelto.
Il ritorno ad Adelaide è addirittura coinciso con una diminuzione di minutaggio e di punti, e la permanenza di Sotto in Australia si è rivelata più fruttuosa per il campionato che per il ragazzo, la cui presenza ha fatto riversare migliaia di filippini sui social della NBL e dei 36ers, balzati in testa per distacco nella classifica delle squadre australiane più seguite e commentate.
Un trattamento di "favore" è stato destinato ai playmaker della squadra di Sotto, accusati di non passargli sufficientemente la palla. In lingua tagalog "buwaya" significa coccodrillo. E, nello slang cestistico, "buwaya" è il giocatore egoista. Centinaia di emoji di coccodrillo sono apparse a corredo dei contenuti social NBL dedicati alle partite di Adelaide, chiaramente le più seguite in streaming sul canale YouTube della lega, con numeri raddoppiati se non addirittura triplicati.
Cavalcando l'onda della gigantesca base di appassionati filippini riversatisi sulla NBL, si è fatta poi largo l'idea di una possibile franchigia NBL nelle Filippine, rilanciata dalla lega stessa. Un risultato eccezionale, anche in virtù della precedente ruggine tra Australia e Filippine dopo la celeberrima rissa del 2018 durante le qualificazioni mondiali.
Similmente, nel 2022/23, i neonati BC Wolves di Vilnius hanno ingaggiato Juan Gómez de Liaño, primo cestista filippino in una prima lega europea. Risultato: il sito del club è tradotto anche in tagalog.
Mall of Asia Arena - Photo: SBP
Tra Italia e Filippine sarà un rematch della fase a gironi del mondiale 2019, quando gli azzurri si imposero con un perentorio +46. Stavolta i Gilas potranno contare su un sesto uomo straordinario: il pubblico amico di un palazzo da oltre 20.000 posti, l'Araneta Coliseum. Non si tratta neppure della struttura coperta più ampia della nazione: sia l'Araneta che l'altra arena mondiale, la Mall of Asia che ospiterà le partite degli Stati Uniti, impallidiscono in confronto alla colossale Philippine Arena.
A gennaio 2023 quest'ultima ha fatto registrare 54.589 spettatori in occasione della decisiva gara 7 di PBA Commissioner's Cup, vinta dal Barangay Ginebra San Miguel di Justin Brownlee, autore di 34 punti, 8 rimbalzi e 12 assist. Ogni record di capienza e spettatori è destinato a essere presto sgretolato dalla KJC King Dome di Davao, cattedrale religiosa e arena sportiva in corso di costruzione, progettata per ospitare 75.000 spettatori, un record mondiale.
Davide Colotti