Luigi Lamonica ricorda il canestro di Ruben Douglas e parla del livello degli arbitri italiani

Luigi Lamonica ricorda il canestro di Ruben Douglas e parla del livello degli arbitri italiani
© foto di ciamillo

A Basket On-ER su Icaro TV, Luigi Lamonica ha ricordato il canestro di Ruben Douglas che decide la finale scudetto nel 2005. Fu lui a convalidare all'instant replay il canestro della vittoria della Fortitudo Bologna da parte dell'americano, prematuramente scomparso in settimana all'età di 44 anni. "Quel canestro rimarrà nella storia del nostro campionato per sempre per vari motivi. Il primo perché fu decisivo in una serie molto agguerrita. Fu il primo anno di instant replay e credo il primo caso ai playoff. Sapevamo di poterlo utilizzare, ma non eravamo pronti. Ricordo che come prese la palla ci fu un momento di silenzio totale nel palazzetto, come se tutti avessero capito che stesse per entrare. È logico che una squadra festeggiò e l'altra no, la cosa più importante è che uscimmo dal campo senza proteste, certificando che la tecnologia nello sport e soprattutto nel nostro è di fondamentale importanza. Mi piace sottolineare che la prima volta in cui l'instant replay è stato utilizzato al di fuori degli Stati Uniti, è stato nel campionato italiano. Abbiamo subito dato la dimostrazione di quanto fosse importante inserire la tecnologia. In quel momento cosa percepisce l'occhio? Se si rivedono le immagini, nonostante qualcuno dica il contrario, il canestro fu subito convalido. È logico che da allora, dopo 20 anni, la tecnologia è migliorata in modo notevole. Lo schermo che utilizzavamo era coperto perché la luce ci dava fastidio, fu abbastanza difficile. Dovevamo essere certi al 100%, e soprattutto avevamo una/due telecamere. Oggi ai playoff ce ne sono sette. È chiaro che si sono fatti passi molto avanti. Questo ci permette di avere anche una facilità e un'immediatezza, anche se i nostri instant replay durano qualche volta un po' troppo".

Sulla lettera agli arbitri resa pubblica a inizio mese. "Quella lettera era un documento interno. Forniamo agli arbitri indicazioni con delle clip per esempio su situazioni particolari che accadono nelle varie giornate di campionato dove facciamo cose buone o altre in cui bisogna migliorare. Cerchiamo di dare degli input agli arbitri. Nelle ultime giornate credo che mai come quest'anno sia stato un campionato equilibrato. Non si vedevano da anni quattro squadre lottare per il primo posto, altre otto o dieci per un posto ai playoff, e le altre per la retrocessione. Non essendoci una singola partita che non contasse niente, tutti volevano vincere. E per voler vincere si fa di tutto, anche alzare il livello della fisicità del gioco. O giocare più aggressivo. Abbiamo avuto delle partite in cui avevamo commesso errori e volevamo richiamare tutto il gruppo contemporaneamente a una maggiore attenzione. Era un documento interno, alcune volte sappiamo che parliamo a persone che conoscono già l'argomento e quindi non ci siamo dilungati più di tanto. Spiegando il perché si stesse giocando in quel modo, a un livello un pochino più basso rispetto a inizio campionato dove le squadre giocano più rilassate e una pallacanestro un po' più tecnica e meno agonistica. Dov'è la nostra classe arbitrale? Abbiamo delle eccellenze sicuramente. Abbiamo un arbitro che ha diretto la finale di BCL, Mazzoni. Abbiamo arbitri di altissimo livello che fanno BCL e EuroLeague normalmente. Paternicò fa i playoff di Eurolega. È logico che siamo un po' anziani, stiamo avendo un ricambio. Ma accade in tutti gli sport e in tutte le nazionali. Sta accadendo in Spagna, negli ex paesi della Jugoslavia. Per i giovani fare un salto dalla A2 è importante, cambia molto. Chiaro che ci mettono un po' di tempo. Consideriamo anche che per alcuni anni si è privilegiata l'età, quindi qualcuno è arrivato un po' troppo presto in A e occorre fargli fare esperienza in più rispetto al passato ".