LBA - Valerio Antonini: «Virtus Bologna? Non potevo desiderare migliore partenza»

27.09.2024 22:53 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
LBA - Valerio Antonini: «Virtus Bologna? Non potevo desiderare migliore partenza»

Il presidente della Trapani Shark Valerio Antonini è intervenuto a TeleSud. Tanti i temi trattati, dai diritti televisivi e la tassazione, alla sfida contro la Virtus Bologna. «Che partenza migliore potevo desiderare se non avere la Virtus a Trapani? Sono orgoglioso del fatto che domani la città avrà la possibilità di vedere una partita così importante che segna un passaggio fondamentale nella nuova era della Trapani sportiva. Parliamo di eccellenza di sport, non di Serie A2 e altri campionati visti qui negli ultimi 33 anni. Siamo orgogliosi di ospitare la Virtus, sappiamo le difficoltà di ospitare una squadra così forte. Ma mai occasione migliore ci poteva capitare: iniziare un campionato contro una squadra così forte ti dà tutti gli stimoli necessari per fare una grande partenza. Sono molto fiducioso di vedere una grande partita. Chiaro che siamo una neopromossa, anche se siamo definiti "atipici". La Gazzetta dello Sport addirittura ci dà tra le prime quattro. Sono molto ottimista di vederci giocare una grande partita. Credo che la città se lo meriti, c'è un'attesa spasmodica. Credo che anche i giocatori - so che hanno avuto contatto con la città - sanno della tensione, dello stress e dell'attesa enorme per questa partita», le sue parole.

Le amichevoli con Olympiacos e Partizan? «Due momenti importanti per la crescita del nostro gruppo. Quando riesci a organizzare due eventi così importanti e avere il loro consenso e apprezzamento in modo così corposo e forte come abbiamo avuto, soprattutto dall'Oly che ha pubblicato sul suo sito un ringraziamento, ci rende orgogliosi. Eravamo nuovi a queste tipo di situazioni e ci siamo presi anche un bel rischio. Quando porti squadre così importante a venire in una realtà non pronta dal punto di vista mentale e organizzativo come lo eravamo noi alla prima esperienza di questo tipo. Ma è stato un rischio ponderato che ci ha dato le risposte che volevo. Oggi abbiamo mentalizzato qual è il livello europeo del basket, che tipo di giocatori andremo ad affrontare spero il prima possibile. Ci siamo resi conto della loro organizzazione. Di come il livello è alto e il roster profondo. Abbiamo cominciato a masticare l'emozione di affrontare squadre così importanti, dopo 33 anni lontano dal basket che conta. E credo che questo sia servito anche ai giocatori per arrivare a una partita così importante pronto psicologicamente a questo cambio di passo. Il coach ha fatto un lavoro eccezionale. Nell'ultima partita, nonostante le diverse assenze, ho visto una squadra che sta cominciando a amalgamarsi, determinata, con grande capacità difensiva ma anche offensiva. Comincio a vedere formarsi la squadra. Purtroppo si è fatto male Galloway, perdita molto importante perché è un giocatore sul quale puntavamo molto. Per tre/quattro settimane non lo avremo. Ma chi lo sostituirà domani sono convinto che si farà trovare pronto. Sono molto fiducioso. Credo sia stato un percorso arrivato dove volevo io».

Coach Repesa? «Da subito ho provato una simpatia incredibile. Mi era simpatico il modo in cui parlava, l'atteggiamento che aveva, il suo modo ironico di affrontare diverse cose che ci dicevamo: lui è un uomo molto intelligente e furbo. Gli uomini furbi mi stimolano molto, con lui ti viene da fare determinate battute e giochi per farlo uscire allo scoperto. So che a volte vorrebbe dirmi delle cose ma ha paura mi arrabbi e lo porto a dirmele in altro modo. Oggi si è creato un bellissimo rapporto con lui. Lo stimo molto. Non intervengo mai nelle scelte tecniche, mi fido ciecamente delle sue idee. Credo sia il connubio perfetto tra dirigenza e staff tecnico, di non infierire mai. Credo di aver scelto un uomo, nel quale posso trovare quello che mi serve, il dare a una realtà nuova come la nostra un'impronta di professionismo vero. Un uomo di questo livello, con la sua determinazione che accetta questa sfida carica tutto l'ambiente. Dopo un minuto che parlavamo al telefono ho pensato fosse l'uomo giusto».