- Simone Pianigiani: «Così si arriva in fondo alle Final Eight»
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Dal parterre della Inalpi Arena, il nostro inviato Emiliano Latino ha intervistato Simone Pianigiani in vista delle Final Eight di Coppa Italia 2025. "Palazzo bellissimo, adatto a una manifestazione ad alto livello, lo sappiamo. In un contesto come le Final Eight è una festa della pallacanestro. Un appuntamento speciale e lo conferma anche questa volta", ha esordito l'ex coach di Siena e Milano, commentatore tecnico per DAZN.
Che competizione sarà? "Io lo dico da molto tempo, ormai è chiaro per tutti che per il momento della stagione con questa EuroLeague che sta aumentando a dismisura gli sforzi di chi partecipa e per mille motivi, questo è un appuntamento che fa storia a sé. Lo dimostrano le vittorie degli ultimi anni. Ci dobbiamo abituare a qualsiasi tipo di risultato possibile. Personalmente credo che dopo un paio di anni di sorprese quest'anno possa magari anche esserci una situazione più "consona" all'esperienza delle squadre. Anche vero che una Milano vs Bologna subito manda una delle potenziali favorite a casa. Nel resto c'è tutto il grande equilibrio che dimostrano le prime posizioni del campionato".
Come si vincono manifestazioni del genere? Quali sono le chiavi? "Io dico sempre che per vincere queste manifestazioni devi cogliere l'attimo. Prima di tutto per le squadre che arrivano qui non c'è una manifestazione o tre partite. Ci deve essere una partita. Devi pensare a quella, in un contesto molto particolare. Dipende anche dalle squadre, quelle più esperte che hanno vissuto. Ci sono altri giocatori non abituati, questa è un'atmosfera molto particolare. Non sei né in casa né in trasferta. Ci sono tutti gli addetti ai lavori, gli agenti, i giornalisti. Mentre giochi la prima partita arrivano i tifosi di altre squadre. C'è tutto per rendere il contesto diverso e particolare. Vince chi riesce a essere con più focus sul singolo possesso, sulla singola giocata e quel cogliere l'attimo. E chi vince deve pensare alla prossima, ma sempre una cosa per volta. Non si può preparare tanto, aggiustamenti, saper cogliere un protagonista inatteso dentro la tua squadra. Magari tra una partita e l'altra i protagonisti cambiano. Questo è il suo bello, chi sa navigare in questa imprevedibilità e ha questo tipo di flessibilità riesce ad arrivare in fondo".