Lega A - Stefano Gentile: «Pelle d’oca a Maddaloni. Darò tutto alla Virtus». E la Nazionale…
(di Giovanni Bocciero). In occasione del Torneo Città di Caserta a cui ha partecipato la Virtus Bologna, i fratelli Gentile non solo sono ritornati nella loro terra d’origine, ma siccome la kermesse si è svolta al Pala Angioni-Caliendo di Maddaloni, Alessandro e Stefano sono tornati davvero a casa. Su quel legno che li ha visti muovere i primi passi, sotto gli occhi attenti di papà Nando nella vesta di allenatore, sono stati accolti da un grande affetto. Osannati e ricercati per foto e autografi, non si sono ovviamente tirati indietro. E poco importa se a scendere in campo è stato solo Stefano, con Alessandro fermo ai box che ha confidato che c’avrebbe tenuto davvero tanto a giocare davanti al suo pubblico. Al loro pubblico. I fratelli Gentile hanno lasciato la loro città per affacciarsi al basket di primissimo livello, con le strade che si sono incrociate ma mai unite. Non a caso Stefano andò a Milano, mentre Alessandro proprio alla Virtus. Poi mentre il primogenito si faceva le ossa nelle minors, il più piccolo esplodeva a Treviso per poi approdare all’ombra della Madonnina. Nuovo incrocio quando l’anno passato la Virtus accolse Stefano - che anni prima aveva bocciato Alessandro - sceso di categoria per rilanciarsi dopo troppi infortuni che lo stavano penalizzando agli occhi degli addetti ai lavori. Tre mesi circa e finalmente le strade dei due fratelli si sono unite. Alla Virtus Alessandro è un cavallo di ritorno, e con le V Nere proverà anche lui a rilanciarsi come il fratello maggiore, dopo una stagione che lo ha visto cambiare tre squadre e tre campionati senza trovare la giusta continuità. Costatagli perfino la Nazionale. Stefano e Alessandro, che per carattere, fisionomia e stile di gioco sono diametralmente opposti, quest’anno condivideranno per la prima volta lo stesso spogliatoio. Con Stefano Gentile abbiamo scambiato qualche battuta a proposito dell’emozione provata nel giocare a Maddaloni, e sulla stagione che attende lui e suo fratello.
Avresti mai immaginato di tornare a giocare sul campo dove sei cresciuto?
«Onestamente non me lo sarei mai immaginato. Infatti la prima volta che ho messo piede sul parquet mi sono venuti in mente mille ricordi di quando da ragazzino venivo al palazzetto per giocare ed allenarmi. È stata davvero una bellissima emozione e spero di poterla ripetere in futuro».
Come sarà invece giocare il campionato con tuo fratello Alessandro?
«Sicuramente non avremo alcun tipo di problema tecnico. Credo che ci troviamo bene insieme e siamo compatibili come tipo di gioco. Potremo fare soltanto cose buone, e se riusciamo a rimanere concentrati ed in salute ci divertiremo davvero tanto».
Lo scorso anno hai scelto Bologna per rilanciarti. Come hai iniziato la stagione?
«Mi sto allenando bene e sto portando a termine tutta la preparazione che è fondamentale per essere pronti all’inizio del campionato e affrontare un anno comunque lungo e ricco d’impegni. Purtroppo erano due anni che non riuscivo a terminarla nel modo giusto, proprio per questo sto lavorando sodo e sto mantenendo alta la concentrazione».
Con l’ipotizzabile tabula rasa che coinvolgerà la Nazionale, aspiri alla maglia azzurra?
«Al momento mi interessa soltanto la Virtus. Voglio riuscire a fare bene con la mia squadra così da portare a casa quanti più risultati positivi sarà possibile. Nel momento in cui riusciremo a fare quello, tutto ciò che verrà sarà soltanto un di più. Vestire la maglia della Nazionale è ovviamente sempre una bella emozione, che ho provato tre estati fa, e se mi dovesse ricapitare sarei naturalmente contento. Ma per me non è un obiettivo primario in questo momento».