Mens Sana, Piero Ricci parla del futuro prossimo venturo
Vecchi e nuovi destini si incrociano in casa Mens Sana. Mentre la squadra si accinge a gara 4 delle Finali scudetto contro l’Olimpia Milano (stasera Raisport 2, ore 20:30), in Polisportiva si lavora alacremente per mettere a punto la partenza del nuovo soggetto sportivo che all’inizio di luglio chiederà l’affiliazione alla Fip. Ce ne dà conferma Piero Ricci: “Anche la riunione del nuovo staff di ieri sera ha evidenziato l’entusiasmo che si sta creando verso la ri-partenza con il settore giovanile; i problemi sono molti, ma lo spirito della Polisportiva è quello giusto, nel rispetto dei nostri valori e delle aspettative dei ragazzi. Per cominciare la nuova avventura con la Prima Squadra dobbiamo attendere i tempi della Federazione e, purtroppo, la conclusione del ciclo vitale della Mens Sana Basket. Fino a quel momento contratti in essere, accordi, disponibilità dei locali, perfino, saranno giustamente nelle mani di Egidio Bianchi”.
Come giudica l’operato del commercialista che ha messo come liquidatore nella società? “Bianchi ha fatto tutto il possibile e già è stata una sua vittoria aver garantito il finale di stagione a Crespi e alla squadra. Se il suo lavoro svolto lo accrediterà di un ruolo in Federazione, non possiamo che esserne contenti, significa che abbiamo scelto una persona di valore nel frangente della messa in liquidazione. Le risultanze della Guardia di Finanza descrivono un buco finanziario variamente composto che arriva a una cifra spaventosa, che nemmeno un Berlusconi di turno potrebbe ripagare. Tra passivo di bilancio, multa della Agenzia delle Entrate in arrivo e garanzie prestate sul mutuo del marchio si arriva a circa 40 milioni di euro. Per non parlare poi dei 10 milioni che, salvata la società, occorrerebbero per garantire l’attività minima per un campionato di vertice in Italia e in Euroleague. 50 milioni, una follia: come si fa solo a parlare di fare qualcosa? C’è in giro gente che sparla con una disinformazione incredibile. Forse per farsi belli con i titoli di giornale”.
L’ultimo attacco arriva stamattina dal Corriere della Sera: “Se mi avessero chiamato dal giornale invece di riprendere tutto il gossip che passa su internet avrebbero risparmiato fatica. Apprezzate la difficoltà di andare a cercare sponsor spendendo un nome al centro di una bufera giudiziaria, non è facile. Poi con tanti soggetti che se ne sono inventati uno al giorno millantando chissà quali operazioni, in una storia dove non c’è rimasto un euro in cassa, c’è da rimanere meravigliati che al Corriere qualcuno dia loro credito. Piuttosto si concentrino sull’evento sportivo di stasera, una storia di sport incredibile tutta merito di Marco Crespi”.
Proprio Crespi non potrebbe essere al centro del nuovo progetto Mens Sana? “Per aprire una trattativa con il miglior coach dell’ultima stagione non bastano chiacchiere. Bisogna offrire un progetto complessivo che noi adesso non possiamo offrire a Crespi: una questione di serietà. Ci piacerebbe molto poterlo fare, ma non sappiamo nemmeno il trattamento che ci farà la Fip e, come nuova società affilata – che vuol dire ultimi arrivati – non abbiamo diritti pregressi da far valere. Non siamo in grado di sapere se partiremo da una DNB o da una Promozione, per questo è prematuro parlare di nomi di allenatori, o di sponsor e direttori generali che non abbiamo ancora contattato. Per la città e la storia della Mens Sana la ripartenza sarà un bagno incredibile di umiltà, non siamo padroni totalmente del nostro destino e non possiamo fare facili proclami. Adesso dobbiamo ricominciare da zero, la Polisportiva ha contabilizzato perdite importanti dalla chiusura della sezione basket professionistico e i costi non possono ricadere sulle altre sezioni, né mettere a repentaglio l’esistenza stessa della Polisportiva”.
Dichiarazioni di una totale inusuale schiettezza per un presidente avvezzo alla diplomazia del suo ruolo in Confindustria. “Si fanno in giro troppi discorsi sbagliati che creano confusione e false aspettative. Adesso la priorità è di non perdere il patrimonio cestistico della città e della Polisportiva e concentrare lì il nostro entusiasmo e quello dei tifosi mensanini. Dovremo essere un esempio anche stasera. Che il tifo bianco verde sia l’inferno per Banchi e la squadra milanese, ma sempre nell’ottica della correttezza sportiva dei nostri tifosi. Non importa che una eventuale multa non la pagherà la società fallita, non è motivo per trascendere in azioni come visto in Turchia in questi giorni nelle finali tra Fenerbahçe e Galatasaray: panchine rovesciate, squalifiche del campo, scudetti assegnati nella vergogna della partita non giocata. Faremmo un torto anche alla squadra che ha meritato di arrivare fin qui. Abbiamo un futuro che ci aspetta, e abbiamo già imparato che i conti, alla fine, si pagano sempre”.