LBA - Olimpia, Stefano Tonut: «Tanti ne dubitavano, ero sicuro che ce l’avrei fatta»

LBA - Olimpia, Stefano Tonut: «Tanti ne dubitavano, ero sicuro che ce l’avrei fatta»
© foto di Ciamillo

Secondo scudetto in maglia Olimpia Milano per Stefano Tonut, quest'anno più da protagonista. Ne ha parlato a riguardo a Sport Week. «Sicuramente. L’anno scorso ero arrivato in una squadra nuova, consapevole che avrei avuto un ruolo diverso da quello che ricoprivo a Venezia e che mi sarei trovato davanti a un livello completamente diverso, superiore al precedente, dal punto di vista tecnico e psicologico. Sapevo quindi che avrei potuto incontrare difficoltà. Ma sapevo anche che la seconda stagione –questa – sarebbe stata un po’ più semplice, perché nel frattempo sarei cresciuto sotto ogni aspetto. E così è stato».

Tonut non ha mai avuto rimpianti. «Mai. In tanti mi avevano scritto o detto in faccia, alla fine del primo anno: perché non cambi squadra? Ma io avevo firmato per due anni proprio perché ero sicuro che ce l’avrei fatta. Mi sono tirato su da solo e con l’aiuto di mio padre Alberto, uno che ha fatto vent’anni di basket di Serie A e ne ha viste più di me. Mi diceva: “Resta, stai là”. Ero arrivato in una squadra piena di talento, che aveva appena vinto lo scudetto: non potevo pretendere di giocare subito 30 minuti a partita, tenendo tanto la palla in mano e tirando quando volevo, come a Venezia. Sapevo che la prima sarebbe stata una stagione di transito, di passaggio. E comunque, anche in quella, è vero che le finali scudetto le avevo vissute da spettatore, ma, prima, qualcosa di buono avevo combinato pure io».

Cosa è cambiato nel rapporto con Ettore Messina. «Non è questione di passi di uno verso l’altro. Il coach ha dimostrato fin dall’inizio della stagione di tenermi in considerazione, facendomi giocare, in campionato come in Eurolega, i momenti decisivi delle partite, quando la palla pesa. E io credo di aver risposto “presente”».

Cosa serve per competere in EuroLeague. «Non è questione di centimetri, come non è questione di budget. Ci manca un po’ di consapevolezza in più, quella che si percepisce abbiamo in campionato. Non dobbiamo partire pensando che l’anno prima siamo arrivati dodicesimi, il livello è altissimo e quindi non ce la facciamo. Dobbiamo essere più concreti, cinici e anche più fortunati. Ma è sicuro che l’Eurolega toglie energie fisiche e nervose».