Italia - Daniel Hackett tra paternità e Olimpiadi, dopo il trionfo in Grecia
Daniel Hackett comincia l'avventura estiva con la Nazionale di Ettore Messina a Folgaria: l'intervista è di Piero Guerrini per Tuttosport. Ecco alcuni interessanti passaggi:
Non aveva lasciato benissimo l'Italia, dopo un anno difficile con Milano.
«Era il momento. Pochi possono dire d'aver giocato per 4 big come Treviso, Pesaro, Siena e Milano. Credo di aver lasciato buoni ricordi. A Milano l'anno prima era arrivato lo scudetto. L'ultima stagione non è stata facile. Di sicuro non sono stato ciò che volevo. La storia della Nazionale, la sospensione, ha pesato. La prima parte di Eurolega non era andata male, poi però non abbiamo trovato la chiave. Tornare? No, resto al Pireo».
Ora la Nazionale, ma che sia un anno speciale è certificato anche da quanto le accadrà in settembre.
«Divento papà per la prima volta Elisa ed io la chiameremo Victoria. Sono felice, imparo giorno dopo giorno, scopro emozioni sconosciute e cosa ci sia da fare. Poi vedo Elisa, così felice. Le spiace soltanto che io ora mi allontani. Ma è l'Olimpiade. Avverto l'attesa del pubblico, ci sarà grande partecipazione a Torino. Dovremo fare bene. Vogliamo prenderci qualcosa che ci manca e che l'anno scorso abbiamo solo sfiorato».
La Grecia è uno degli avversari del Preolimpico. Come si batte?
«Sono tosti, anche se Spanoulis ha lasciato la Nazionale e mancheranno Zisis, Printezis e Papanikolau. Giocano a un livello mentale diverso. Hanno grande disponibilità all'allenamento. E hanno un numero incredibile di talenti giovani. Nell'Olympiacos giocano Papapetrou, Agravani. Nel Pana sono in quintetto Charalampopoulos, Papagiannis e Pappas che è il più vecchio con 25 anni. Sono forti fisicamente E hanno spazio per crescere. Dovremo prestare attenzione. Ma pensiamo a noi stessi».