A Sant’Antimo la criminalità trionfa sullo sport
Nei giorni scorsi è stata scritta una pagina bruttissima per la pallacanestro locale e per l’intero movimento: il basket è stato sconfitto due volte, sia dalla criminalità che dalla FIP. Martedì primo aprile il campo di gara della società Pol. Fortitudo Ferraris Sant’Antimo, sito nell’ITC Giuseppe Moscati, è stato teatro di un atto vandalico senza precedenti ordito da ignoti che hanno appiccato il fuoco ad uno dei due canestri presenti in palestra. Sotto il calore sprigionato dalle fiamme la struttura del canestro non ha retto piegandosi su se stessa. Martedì primo aprile, entrati in palestra, sembrava di trovarsi dinanzi ad uno scenario di guerra manco fosse esplosa una bomba. Inutile dire che, chi si è macchiato di un atto così vile, parrebbe avere quale unico obiettivo quello di colpire il movimento locale di basket. I giocatori e la società FORTITUDO FERRARIS S.ANTIMO, venuti a conoscenza del terribile atto vandalico e criminale, immediatamente,con l’aiuto dell’ufficio tecnico del Comune, si sono adoperati facendo il possibile ed anche l’impossibile per rimettere a posto il tutto. L’obiettivo era quello di riparare il canestro e ripulire la palestra (invasa da spesse coltri di fumo, adagiatesi persino sugli spalti, che rendevano l’aria irrespirabile) entro lunedì 7 aprile, giorno in cui era in programma la gara di I Divisione tra la Pol. Fortitudo Ferraris Sant’Antimo e la Virtus Sinuessa Mondragone. Entrambe le squadre non hanno particolari velleità di classifica e l’intento di disputare la partita nel Palazzetto Moscati, all’ora stabilita e nel giorno prefissato, aveva quale unico scopo quello di mandare un segnale deciso e chiaro a chi, incendiando il canestro, aveva cercato di danneggiare giocatori, società, appassionati e l’intero movimento. Riparare il canestro, ripulire il campo e giocare la partita avrebbe significato assestare un duro colpo a quei vili piromani, dimostrando come lo sport ed in generale la legalità possa trionfare e sconfiggere la criminalità. Per questo motivo da martedì tutti i giocatori, in appena 4 giorni lavorativi, si sono messi all’opera a ritmi convulsi. I ragazzi ed i membri della società armatisi di acqua, secchi e ramazze hanno ripulito l’intera palestra, compreso scale, muri, spalti, e riparato il canestro rimanendo all’opera ogni giorno ben oltre le 10 di sera. Lunedì scorso sembrava tutto pronto per la gara, anche il messaggio da indirizzare ai quei criminali piromani “Noi nonostante l’incendio che avete appiccato, oggi giochiamo e lo facciamo sul nostro campo così come era previsto perché la legalità trionfa, sempre!” Purtroppo, per pochissimi centimetri, il canestro riparato non raggiungeva l’altezza regolamentare dei 3,05 metri. Per questo motivo e come prevede il regolamento gli arbitri non hanno fatto disputare la partita. Il giorno successivo è arrivata la doccia gelida dalla FEDERAZIONE PALLACANESTRO : “Pol. Fortitudo Ferraris:perdita gara per mancanza delle attrezzature di riserva o difettose nel funzionamento ;ammonizione per rilevante irregolarità
Senza volersi lanciare in attacchi inutili e puerili sulle condizioni delle attrezzature di altri capi di gioco (chissà quanti impianti hanno il lusso di avere attrezzature di riserva in magazzino per circa 8.000 € o se sono rispettate tutte le misure di sicurezza) , non c’è niente da eccepire, questo è quanto prevede il regolamento. Da un punto di vista prettamente umano e per il bene dell’intero movimento ci si attendeva , però, un atteggiamento di maggior comprensione, di sostegno e vicinanza da parte della FIP consentendo eccezionalmente e simbolicamente,la ripetizione della gara(ripetiamo gara ininfluente ai fini di classifica) per quanto giocatori e società siano stati costretti a patire e per quanto siano stati capaci di fare in appena quattro giorni lavorativi, (sacrificando ore di lavoro e di studio, rimettendoci denaro di tasca propria pur di poter riparare i danni e ripulire la palestra). Ci attendevamo conforto da parte della FIP che avrebbe potuto dare segno di vicinanza ai giocatori in questa battaglia di affermazione di legalità e dei sani valori sportivi. Invece oltre al danno anche la beffa dandola vinta a chi,con quell’atto vandalico ,si era prefissato di recare danno e interrompere il movimento locale di pallacanestro. Chiunque potrebbe obiettare che si sarebbe potuto rimandare la partita, cambiare campo etc. Tutto questo è vero ed è stato anche preso in considerazione. Però si è deciso di agire nel modo descritto per lanciare un segnale. Dimostrare a questi criminali che il loro vile obiettivo non è stato raggiunto e che le loro infami azioni non possono piegare niente e nessuno. Purtroppo è andata diversamente. Resta il rammarico di aver perso una grande opportunità, anche da parte della FIP, per salvaguardare e proteggere l’intero movimento. Il basket a Sant’Antimo (e non solo) è stato sconfitto due volte.