Teramo, Pellecchia: «Faremo una doppia iscrizione». Ma per la serie A mancano ancora liquidità e progetti

30.05.2012 09:54 di  Anja Cantagalli   vedi letture
Teramo, Pellecchia: «Faremo una doppia iscrizione». Ma per la serie A mancano ancora liquidità e progetti
© foto di teramobasket.it

 

I tifosi teramani avrebbero voluto stappare la bottiglia di spumante non appena udite le parole del presidente Pellecchia ieri sera, ospite della trasmissione “Basket & Basket” di Teleponte: «Ci iscriveremo in serie A….» per poi chiudere «… ma non so con quali aspettative». Il tappo è rimasto in bottiglia.
La proprietà biancorossa ha insomma ieri sera rotto il silenzio ma non diradato le nubi attorno alla Teramo Basket, anzi. Le stesse sono forse aumentate. Perché l’iscrizione in serie A (domani dovrà essere presentata tutta la documentazione economica in Lega necessaria alla verifica dello stato di salute) non ha, al momento, alle spalle un progetto che sarebbe lecito attendersi per il massimo livello della pallacanestro italiana. Oltretutto il presidente Pellecchia ha ribadito che non intende più impegnare le sue forze economiche nella Teramo Basket: «Perché devo pensarci io?».  Poi il presidente ha rivelato: «In realtà faremo una doppia iscrizione: una in serie A, l’altra in un campionato dilettantistico che non è la LegaDue perché non c’è più posto». Numero uno biancorosso che ha confermato che la penalizzazione che dovrebbe arrivare oggi dalla Federazione sarà di otto punti. E ha aggiunto: «Com’è possibile che in altre città, come Avellino o Caserta, siano arrivati nuovi sponsor e a noi nessuno si avvicina?». La risposta la fornisce ancora una volta il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi e lo fa senza mezzi termini: «Le istituzioni in questo momento per la Teramo Basket non possono fare nulla, non cerchiamo di scaricare su chi non ha colpe quanto accaduto in passato. Adesso la Teramo Basket deve scollinare, poi vedremo di trovare soluzioni per il da farsi». In sostanza, alle incombenze economiche del momento dovrà pensarci il presidente Pellecchia, poi le istituzioni proveranno a muovere le acque.

Insomma l’iscrizione in serie A sembra al momento una falsa oasi di felicità per i tifosi biancorossi, che devono ancora sperare, come l’anno scorso, in un giugno baciato dagli dei, mese in cui si deve di nuovo operare un miracolo trovando qualcuno disposto a immettere capitali nella società. Rimangono comunque diversi gli spunti su cui fare delle osservazioni: è la seconda volta che il primo cittadino di Teramo fa riferimento alla passata gestione della Teramo Basket come qualcosa di poco chiaro. Le allusioni servono a poco, servirebbe molto di più la chiarezza, da parte sua, dell’attuale proprietà o di quella passata: perché si fa riferimento alla passata gestione come un qualcosa di negativo? Si parla di otto milioni di euro di debito, come mai la Teramo Basket aveva una tal somma sul groppone? Ci sono forse dei dubbi su dove siano finiti i soldi di un’intera collettività? Inoltre, da tale passato, le forze imprenditoriali sembrano rimaste scottate (c’è un’indagine della Finanza su un presunto giro di fatturazioni gonfiate) e finché l’attuale Teramo Basket (il presidente Pellecchia, insieme ad Antonetti e Biancacci, erano gli unici a poter aver accesso ai conti anche se il potere di firma spettava solo a Carlo Antonetti) non prenderà le distanze pubblicamente dalla gestione passata, la sensazione è che bisognerà affidarsi a sponsor esterni il territorio (anche se purtroppo l’Italia è piccola e la gente mormora e male ormai ovunque della pallacanestro teramana).
Altra osservazione: se c’era comunque la volontà di iscrivere la squadra in serie A, non era meglio pagare i contributi di 600 mila euro e poi lavorare per il giugno dei miracoli senza partire da un -8 in classifica il prossimo anno? Con questi presupposti, i capitali impiegati per mantenere la serie A sul campo il prossimo anno dovrebbero essere ingenti ed al momento non ci sono neanche quelli per garantire l’iscrizione il prossimo 30 giugno (ed entro il 10 luglio si dovranno versare contributi e stipendi arretrati).
Insomma l’ipotesi dilettanti (già paventata da Antonio Pellecchia ai membri del Comitato “Teramani per il basket”) sembra, allo stato attuale, quella più concreta in prospettiva futura. E non sarebbe una vittoria. I tifosi rivolgono gli occhi al cielo ora per un altro miracolo e sulla terra per far sì che, quell’eventuale miracolo, sia supportato da un progetto ragionato.